Cremona: le belve rosse attaccano i tifosi della cremonese, perché militanti di Casa Pound.
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Cremona: le belve rosse attaccano i tifosi della cremonese, perché militanti di Casa Pound.
18 gennaio 2015, la nuova “Glaudio” costituita dalle belve rosse (questo sono i centri sociali della sinistra), continua ad aggredire i militanti delle organizzazioni che li contrastano, additandole agli italiani con l’aiuto degli organi d’informazione come organizzazioni fasciste. La realtà è che, per la sinistra tutte le organizzazioni che non si dichiarano antifasciste sono fasciste.
Casa Pound non è fascista (i fascisti si riconosco dalle azioni che compiono contro il liberalismo) ma, ritenuta tale ha subito centinaia di aggressioni in nome dell’antifascismo.
I militanti di Casa Pound, che in città hanno una sede, si erano recati allo stadio a supportare la squadra della Cremonese nel derby di calcio di Lega Pro con il Mantova. Le forze dell'ordine, per l’occasione, temevano scontri tra i tifosi delle due squadre, storicamente avversari, per questo motivo erano intervenute sul posto in tenuta antisommossa, una presenza inutile, visto che le belve rosse del centro sociale Dordoni che si trova nel parcheggio dello stadio Zini, nonostante la massiccia presenza delle Forze di Polizia, a fine partita, hanno aggredito proprio nel parcheggio una decina tra militanti e simpatizzanti di Casa Pound i quali uscivano dal bar adiacente lo stadio.
Il gruppo di autonomi uscito dal centro sociale armato di spranghe e bastoni ha teso loro un agguato. Questa volta alla pari, i giovani di Casa Pound vistosi caricati si sono difesi, costringendo le vili belve a raccogliere quattro feriti e scappare dentro il centro sociale. Questa situazione non cercata dai militanti di Casa Pound né voluta in alcun modo, è frutto del clima creato dagli antifascisti della città di Cremona che già in passato si sono resi responsabili di gravi aggressioni ( compiuti da dieci e più, contro uno) nei confronti dei militanti di Casa Pound.
Questa volta alle belve rosse è andata mal, hanno ferito alla testa un solo militante, finito in ospedale con ferite alla testa e sottoposto ad accertamenti neurologici.
Da veri Fascisti, esprimiamo ai giovani di Casa Pound che per la prima volta sono riusciti a darle anziché prenderle, come è accaduto il più delle volte la nostra più sincera solidarietà, anche se in questa falsa “democrazia” qualche giudice trova sempre il modo di scambiare un atto di legittima difesa in aggressione, col solo scopo di perseguire giovani ritenuti Fascisti, perché alternativa alla barbarie delle belve rosse.
Belve che possono impunemente chiedere la chiusura di Casa Pound come ha fatto Ferrero, segretario di Rifondazione comunista - Sinistra europea, o Emanuele Fiano, responsabile sicurezza del Pd, che dice: "Abbiamo presentato un'interrogazione con la quale chiediamo al ministro dell'Interno l'ennesima verifica dell'attività svolta da Casa Pound che di nuovo si trova coinvolta in gravissimi fatti di violenza di stampo squadrista, e ancora Nicola Fratoianni, coordinatore nazionale di Sinistra Ecologia e Libertà che ha presentato un ulteriore interrogazione ad Alfano, per individuare i responsabili dell'aggressione di stampo fascista.
Questi vili ci spingono ancora una volta a promuovere l’unità d’aria, per porre definitivamente fine alla arrogante prepotenza di una sinistra asservita agli interessi dei potenti stranieri.
Casa Pound non è fascista (i fascisti si riconosco dalle azioni che compiono contro il liberalismo) ma, ritenuta tale ha subito centinaia di aggressioni in nome dell’antifascismo.
I militanti di Casa Pound, che in città hanno una sede, si erano recati allo stadio a supportare la squadra della Cremonese nel derby di calcio di Lega Pro con il Mantova. Le forze dell'ordine, per l’occasione, temevano scontri tra i tifosi delle due squadre, storicamente avversari, per questo motivo erano intervenute sul posto in tenuta antisommossa, una presenza inutile, visto che le belve rosse del centro sociale Dordoni che si trova nel parcheggio dello stadio Zini, nonostante la massiccia presenza delle Forze di Polizia, a fine partita, hanno aggredito proprio nel parcheggio una decina tra militanti e simpatizzanti di Casa Pound i quali uscivano dal bar adiacente lo stadio.
Il gruppo di autonomi uscito dal centro sociale armato di spranghe e bastoni ha teso loro un agguato. Questa volta alla pari, i giovani di Casa Pound vistosi caricati si sono difesi, costringendo le vili belve a raccogliere quattro feriti e scappare dentro il centro sociale. Questa situazione non cercata dai militanti di Casa Pound né voluta in alcun modo, è frutto del clima creato dagli antifascisti della città di Cremona che già in passato si sono resi responsabili di gravi aggressioni ( compiuti da dieci e più, contro uno) nei confronti dei militanti di Casa Pound.
Questa volta alle belve rosse è andata mal, hanno ferito alla testa un solo militante, finito in ospedale con ferite alla testa e sottoposto ad accertamenti neurologici.
Da veri Fascisti, esprimiamo ai giovani di Casa Pound che per la prima volta sono riusciti a darle anziché prenderle, come è accaduto il più delle volte la nostra più sincera solidarietà, anche se in questa falsa “democrazia” qualche giudice trova sempre il modo di scambiare un atto di legittima difesa in aggressione, col solo scopo di perseguire giovani ritenuti Fascisti, perché alternativa alla barbarie delle belve rosse.
Belve che possono impunemente chiedere la chiusura di Casa Pound come ha fatto Ferrero, segretario di Rifondazione comunista - Sinistra europea, o Emanuele Fiano, responsabile sicurezza del Pd, che dice: "Abbiamo presentato un'interrogazione con la quale chiediamo al ministro dell'Interno l'ennesima verifica dell'attività svolta da Casa Pound che di nuovo si trova coinvolta in gravissimi fatti di violenza di stampo squadrista, e ancora Nicola Fratoianni, coordinatore nazionale di Sinistra Ecologia e Libertà che ha presentato un ulteriore interrogazione ad Alfano, per individuare i responsabili dell'aggressione di stampo fascista.
Questi vili ci spingono ancora una volta a promuovere l’unità d’aria, per porre definitivamente fine alla arrogante prepotenza di una sinistra asservita agli interessi dei potenti stranieri.
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