Danimarca: l'ex premier Lars Lokke Rasmussen ritornerà al governo della Nazione.

Nonostante il governo socialista avesse ristretto le maglie del sistema di accoglienza migratoria, facendo appello alla clausola di esclusione che, come Irlanda e Gran Bretagna, la tiene fuori da obblighi relativi al ricollocamento, i danesi hanno restituito il governo del paese al centrodestra.

Un ruolo preminente in questo successo elettorale lo ha avuto il Dansk Folkeparti (DF) (Partito del Popolo Danese), divenuto di fatto il secondo partito in Parlamento. Fondato il 6 ottobre 1995, alle precedenti elezioni
politiche del 2011 si attestò al 12,3% eleggendo 22 deputati, in queste elezioni ha ottenuto il 21,1% conquistando 37 seggi dei 179 da assegnare.

Questo successo purtroppo è macchiato dalla posizioni dei suoi alleati di coalizione, constatato che Lars Lokke Rasmussen è stato ministro nei governi del suo omonimo Anders Fogh Rasmussen, divenendo premier nel 2009 quando Fogh Rasmussen è stato eletto segretario generale della Nato asservendo di fatto l’intero popolo europeo agli sfruttatori americani.

Questo voto dimostra che l’Europa può cambiare, nonostante la vile propaganda sionista che presenta movimenti e partiti che si rifanno ai valori della partecipazione diretta e antiliberale come populisti, xenofobi e razzisti, il Popolo europeo continua a dare loro sempre più un meritato consenso, questo spinge i partiti falsamente democratici a coalizzarsi contro essi con persecuzioni giudiziarie (nei confronti dei dirigenti) e aggressioni fisiche rivolte ai militanti più attivi.

Purtroppo come in Italia, questi accadimenti ad oggi non hanno portato ad una vera unità politica dei vari Movimenti e Partiti Nazionali, obbiettivo che il risultato delle elezioni politiche danesi rende ancora più urgente!