Ignazio Marino: l’ignoranza politica di un medico sindaco.
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Ignazio Marino: l’ignoranza politica di un medico sindaco.
Roma, 21 giugno 2015: ormai disperato, nel suo intervento alla festa de “l’Unità” il sindaco Ignazio Marino non trova di meglio che riprendere uno slogan che rendeva felici la melma comunista, ma che non aveva alcun fondamento, la: “destra torni nelle fogne”, grida il sindaco di Roma per nascondere il marasma in cui si trova, tenuto a laccio dal partito che rappresenta, e sotto la scure delle gole profonde che, come vuole l’attuale sistema giudiziario, possono incastrarlo in qualsiasi momento, come hanno fatto con il suo predecessore Gianni Alemanno, e a cui era rivolto quel grido!
A proposito, chiariamo subito che questo post non ha alcuna intenzione di difendere G. Alemanno, un essere che riteniamo viscido al pari di G. Fini, per aver tradito la comunità di militanti indulgendo con coloro che da sempre si dicono nemici di essa, per questo riteniamo merita tutta la merda che glie stata riversata a dorso.
Nessuno di noi scorderà l’annuncio del 17 novembre 2008 che Alemanno, fece agli organi di informazione, la sua giunta aveva approvato in mattinata una memoria che dava il via libera definitivo al progetto del Museo nazionale della Shoah, per fare quell’annuncio ha atteso il giorno in cui ricadeva il 70° anniversario dell’approvazione delle leggi (che in questa falsa democrazia, sono ritenute) razziali, lo stesso Alemanno, si è vantato di questo, spiegando che l’impegno economico assunto era di 13 milioni di euro e che la sua amministrazione avrebbe indetto la gara per l’appalto prima della prossima Giornata della memoria che ricadeva poco più di due mesi dopo.
Questo annuncio ha ferito moltissimi Camerati, ma ha fatto felice il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici che, dopo aver ricordato che il progetto del Museo era stato già illustrato dalla amministrazione comunista, due anni prima, ha fatto «un encomio all'amministrazione Alemanno per l'accelerazione dei tempi dell'iter» e perché, dice lui, «questa comunicazione cade proprio il 17 novembre: quale migliore riscatto della storia».
Tornando a Ignazio Marino, il quale si dice certo che la capitale d’Italia non sarà commissariata, ed annuncia che resterà sulla poltrona di sindaco fino al 2023, certo che gli elettori lo riconfermeranno. Una disgrazia a cui i romani sapranno sottrarsi, quanto prima. Per quanto riguarda il “tornate nelle fogne” siamo certi che i nostri Camerati stanno meditando il modo per dare a Marino una lezione di Fascismo, di ieri e di domani, constatata l’ignoranza assoluta che ha dimostrato sul tema, al pari di quanti stavano ad ascoltarlo. Quel riecheggiare dello slogan: “(antifascista degli anni '70: “fascisti carogne, tornate nelle fogne), - perché non tornano dalle fogne da cui sono venuti? E la smettano questi eredi del nazifascismo di dare lezioni di rigore e democrazia a noi – “, è la conferma della sua inconcludenza politica,
Pensavamo superato il tempo dei svergognati in politica ma, il sindaco Marino ha dimostrato che non è cosi, costringendoci a ricordare a lui e ai suoi compari di cordata che, dalle fogne sono usciti proprio loro, compagni, i quali asserviti allo straniero, hanno trovato l’ardire dell’antifascismo, solo dopo il 25 luglio del 1943, uscendo dalle fogne in cui erano rimasti rilegati per paura e vigliaccheria per oltre un ventennio. In quelle stesse fogne che, un giorno non lontano, noi Fascisti ricacceremo tutti coloro che da 70anni ci hanno asserviti allo straniero!
Chi ha nutrito o nutre un vero sentimento Fascista non ha trascorso e non trascorre un solo istante nascondendo il proprio ideale, tant’è che questa falsa “democrazia” ancora oggi ci perseguita per aver elevato al cielo il braccio, per aver indossato una maglietta con l’immagine del Duce o se la stessa immagine la pubblica sul web.
A proposito, chiariamo subito che questo post non ha alcuna intenzione di difendere G. Alemanno, un essere che riteniamo viscido al pari di G. Fini, per aver tradito la comunità di militanti indulgendo con coloro che da sempre si dicono nemici di essa, per questo riteniamo merita tutta la merda che glie stata riversata a dorso.
Nessuno di noi scorderà l’annuncio del 17 novembre 2008 che Alemanno, fece agli organi di informazione, la sua giunta aveva approvato in mattinata una memoria che dava il via libera definitivo al progetto del Museo nazionale della Shoah, per fare quell’annuncio ha atteso il giorno in cui ricadeva il 70° anniversario dell’approvazione delle leggi (che in questa falsa democrazia, sono ritenute) razziali, lo stesso Alemanno, si è vantato di questo, spiegando che l’impegno economico assunto era di 13 milioni di euro e che la sua amministrazione avrebbe indetto la gara per l’appalto prima della prossima Giornata della memoria che ricadeva poco più di due mesi dopo.
Questo annuncio ha ferito moltissimi Camerati, ma ha fatto felice il presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici che, dopo aver ricordato che il progetto del Museo era stato già illustrato dalla amministrazione comunista, due anni prima, ha fatto «un encomio all'amministrazione Alemanno per l'accelerazione dei tempi dell'iter» e perché, dice lui, «questa comunicazione cade proprio il 17 novembre: quale migliore riscatto della storia».
Tornando a Ignazio Marino, il quale si dice certo che la capitale d’Italia non sarà commissariata, ed annuncia che resterà sulla poltrona di sindaco fino al 2023, certo che gli elettori lo riconfermeranno. Una disgrazia a cui i romani sapranno sottrarsi, quanto prima. Per quanto riguarda il “tornate nelle fogne” siamo certi che i nostri Camerati stanno meditando il modo per dare a Marino una lezione di Fascismo, di ieri e di domani, constatata l’ignoranza assoluta che ha dimostrato sul tema, al pari di quanti stavano ad ascoltarlo. Quel riecheggiare dello slogan: “(antifascista degli anni '70: “fascisti carogne, tornate nelle fogne), - perché non tornano dalle fogne da cui sono venuti? E la smettano questi eredi del nazifascismo di dare lezioni di rigore e democrazia a noi – “, è la conferma della sua inconcludenza politica,
Pensavamo superato il tempo dei svergognati in politica ma, il sindaco Marino ha dimostrato che non è cosi, costringendoci a ricordare a lui e ai suoi compari di cordata che, dalle fogne sono usciti proprio loro, compagni, i quali asserviti allo straniero, hanno trovato l’ardire dell’antifascismo, solo dopo il 25 luglio del 1943, uscendo dalle fogne in cui erano rimasti rilegati per paura e vigliaccheria per oltre un ventennio. In quelle stesse fogne che, un giorno non lontano, noi Fascisti ricacceremo tutti coloro che da 70anni ci hanno asserviti allo straniero!
Chi ha nutrito o nutre un vero sentimento Fascista non ha trascorso e non trascorre un solo istante nascondendo il proprio ideale, tant’è che questa falsa “democrazia” ancora oggi ci perseguita per aver elevato al cielo il braccio, per aver indossato una maglietta con l’immagine del Duce o se la stessa immagine la pubblica sul web.
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