Il sacrificio dei combattenti Talebani alla fine è stato premiato.

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Messaggio  Admin Sab 18 Set 2021, 18:43

Il sacrificio dei combattenti Talebani alla fine è stato premiato. Immagi38

11 settembre 2001resta ancora oggi un crocevia della politica degli Stati Uniti e dei  suoi servi occidentali.
La conseguente decisione contro il primo atto di guerra sul suolo americano, portato no da uno Stato ostile ma da un’organizzazione non governativa, in risposta ai tanti bombardamenti aerei americani su libere Nazioni  mediorientali, sono state drammatiche per due Popoli quello afgano  e quello iracheno, ma al lungo andare sono risultati più fatali per ben 4 Presidenti americani.

Accade pochissime volte che l’Oro venga sconfitto dal Sangue, in Afghanistan è accaduto per la terza volta. I Combattenti afghani hanno cacciato dalla loro Patria britannici, russi e ora gli americani, inclusi gli eserciti a loro asserviti, hanno perso la guerra per il controllo della Nazione, arrendendosi  dopo 20 anni alla costanza e al sacrificio dei Talebani.

L’America e i suoi servi occidentali per giustificare la rovinosa ritirata hanno diffuso mille scusanti. La verità prevalente del crollo del governo afghano sostenuto e finanziato dalle amministrazioni statunitensi,  è dovuto al suo popolo che ha promosso una  grande controversia sul cosiddetto fallimento dei teorici e degli esperti di “nation building” i quali profetizzavano la possibilità di esportare la “democrazia” con occupazioni e bombe intelligenti. La realtà ha dimostrato tutt’altro, la presenza militare, e la spesa di oltre un trilione di dollari, non è servita che a confermare la natura clientelare e corruttiva delle democrazie liberali, come si dice, gli invasori si sono concentrati su un solo fattore, l’interpretazione culturale, nel senso che tutto ciò che gli Stati Uniti hanno portato con sé non è riuscito a cambiare la natura , la cultura, il comportamento politico ed economico dei cittadini afghani.

Per questo sono tornati al Governo i Talebani, come se gli ultimi vent’anni non hanno lasciato alcuna traccia  sull’Afghanistan e sul suo popolo.

Gli organi di informazione per vent’anni hanno nascosto la verità sulle attività degli eserciti invasori, tenendo allo scuro i Popoli di riferimento, nei fatti quegli eserciti hanno portato morte e corruzione; hanno indotto le Donne alla prostituzione e in conseguenza i bambini nelle polverose strade afgane, altro che protezione e civiltà, gli uomini rasata la barba si recavano in sale che per lo più proiettavano pornografia occidentale, la stessa in visione nelle caserme degli eserciti invasori. Invasori che giorno dopo giorno impoverivano gli afghani. Ci hanno raccontato di aver investito in favore del Popolo afghano decine di miliardi. Falso! Lo hanno lasciato più povero di prima. A confermarlo sono le preoccupazioni sul futuro economico dell’Afghanistan della sempre più inutile Onu. Futuro al quale da subito deve far fronte il governo talebano. Un governo al momento provvisorio che la leadership intende sostituire a breve con il varo di quello definitivo.

Un governo puramente talebano, comprendente ex leader militari, alcuni dei quali hanno avuto un'influenza significativa nel Governo talebano degli anni '90,  che ora sono al potere, indipendentemente dalle loro esperienze di governo, con l’obiettivo principale di applicare la Sharia, come il primo ministro (ad interim) Mullah Muhammad Hassan Akhund, ex consigliere politico del fondatore del movimento, il mullah Muhammad Omar, ha scritto nel suo primo messaggio ai membri del suo governo, Messaggio che non lascia prevedere deviazioni all’interno del movimento verso l’accettazioni delle condizionalità della comunità (sconfitta) occidentale.

Camerati!

La storia Afghana ha dimostrato che il Sangue può sconfiggere l’Oro. Basta volerlo!

Il tradimento dell’esercito tedesco nel 1945 nei confronti dei combattenti della Repubblica Sociale Italiana, e la resa di questi ultimi ha permesso ai Traditori di sterminali senza pietà. Si potevano e si doveva continuare la lotta mettendo in atto nuove forme di combattimento. Si doveva Lottare ieri come si deve Combattere confintamente oggi.

A questo proposito vogliamo proporre a voi tutti un esempio di assegnazione di gradi sul campo, 5 capi militari incarcerati a Guantanamo Bay, dove hanno trascorso 14 anni della loro vita senza che il diritto “democratico” li processasse, sono stati elevati a funzionari del nuovo governo per essere rimasti nonostante tutto fermi con i principi del fondatore del movimento, il mullah Muhammad Omar. In secondo luogo, perché hanno fatto grandi sacrifici per il movimento, avendo patito le prepotenze delle prigioni americane, infine perché sono rispettati e apprezzati dai militanti talebani.

Un messaggio per i combattenti che il movimento non abbandoni i suoi seguaci.

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Ministro della Difesa facente funzione

Il mullah Muhammad Fadhil Mazloum è nato il 24 ottobre 1967 nello stato afghano meridionale di Uruzgan, ha studiato nelle scuole pakistane ed è stato viceministro della difesa, capo di stato maggiore e comandante militare nel primo governo talebano.

Dopo gli eventi dell'11 settembre 2001, il Mullah Fadel si arrese nel novembre 2001 al generale Abdul Rashid Dostum nella città di Mazar-i-Sharif, che lo consegnò alle forze americane, e due mesi dopo il suo arresto in Afghanistan, arrivò l'11 gennaio 2002 al carcere di Guantanamo, e il suo numero seriale di detenzione era 7.

Mazloum è stato trattenuto a Guantanamo fino al 31 maggio 2014, quando è stato rilasciato durante lo scambio di prigionieri tra Stati Uniti e talebani, è stato deportato a Doha e vi è rimasto per 3 anni, poi i talebani lo hanno nominato membro del suo ufficio politico a Doha, e in seguito si unì alla delegazione dei negoziati con Washington. Dopo il controllo del movimento sulla capitale, Kabul, è stato nominato sottosegretario del ministero della Difesa afghano.

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Ministro ad interim delle frontiere e delle tribù

Noorullah Nouri è nato nel 1967 nel distretto di Shagwe della provincia di Zabul nel sud dell'Afghanistan, ha ricoperto la carica di governatore delle province di Laghman e Balkh nel primo governo talebano, poi leader del movimento all'epoca, il mullah Muhammad Omar, lo ha nominato ufficiale militare per gli stati del nord dopo la caduta del governo talebano nel 2001, ed è stato arrestato dalle forze fedeli al generale Abdul Rashid Dostum, che lo hanno consegnato alle forze statunitensi a Mazar-i-Sharif, la capitale della provincia di Balkh .

Il mullah Nouri è arrivato a Guantanamo l'11 gennaio 2002 ed è stato trattenuto per 13 anni. Dopo la sua uscita, i talebani lo hanno nominato membro dell'ufficio politico, poi negoziatore con gli Stati Uniti, e dopo che i talebani hanno preso il controllo del paese, lo hanno nominato ministro ad interim dei confini e delle tribù.

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Capo dell'intelligence

Il mullah Abdul Haq Watheeq è nato nel 1971 nel distretto di Khogyani della provincia di Ghazni, in Afghanistan, ha studiato nella città pakistana di Quetta ed è stato vice dell'intelligence nel primo governo talebano.

Dopo la caduta del governo del movimento, si è recato nella provincia di Kandahar, nel sud dell'Afghanistan, per incontrare il leader del movimento, il mullah Muhammad Omar, ma agenti delle forze straniere lo hanno conosciuto ed è stato arrestato nel 2001 nella provincia di Ghazni.

Watheeq è arrivato a Guantanamo l'11 gennaio 2002 e vi è stato trattenuto fino al 31 maggio 2014; È stato trasferito da Guantanamo Bay al Qatar il 1 giugno 2014, insieme ad altri 4, noti come i "Cinque talebani", in un accordo di scambio di prigionieri. Attualmente è stato nominato capo dell'intelligence ad interim dopo che i talebani hanno preso il controllo del paese.

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Ministro facente funzione dell'informazione dell'Afghanistan.

Ha studiato scienze forensi in Pakistan insieme ai leader talebani. Ha ricoperto molti incarichi nel movimento, compreso il comando della polizia a Kabul, e infine il governatore della provincia di Herat nell'ovest dell'Afghanistan. Ha assunto il ministero degli Interni del governo talebano nel 1998.

È stato arrestato dall'intelligence statunitense con l'aiuto della sua controparte pachistana all'interno del Pakistan, poi è stato trasferito nella città di Quetta, e poi nella prigione di Guantanamo il 1 maggio 2002, dove ha trascorso 12 anni.

Dopo il suo rilascio in un accordo di scambio con gli Stati Uniti, ha scelto di vivere nello Stato del Qatar, quindi è entrato nell'ufficio politico dei talebani, è diventato un membro della squadra negoziale afghana e il primo ministro Mullah Muhammad Hassan lo ha nominato ministro ad interim di informazioni nell'attuale governo.

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Governatore della provincia di Khost
Muhammad Nabi Omari, nato nel 1968 nello stato di Khost, e appartenente alla tribù Ismail Khel, è stato arrestato dalle forze statunitensi a Khost nel 2001, e trasferito a Guantanamo Bay il 28 ottobre 2002, con il pretesto che ha lavorato con il Movimento talebano come ufficiale militare e comandante della divisione militare vicino al confine afghano-pakistano.

Omari ha lavorato come capo della polizia nella provincia di Khost nel governo dell'ex presidente afghano Burhanuddin Rabbani, poi si è unito al movimento dei talebani e lo hanno incaricato di guidare i militanti del movimento nella provincia di Khost.
Nel giugno 2014 è stato trasferito da Guantanamo Bay in Qatar con altri 4, conosciuti come i "Taliban Five", in un accordo di scambio di prigionieri in cambio.

Nabi Omari ha partecipato ai colloqui con il governo afghano e, dopo che il movimento talebano ha preso il controllo dell'Afghanistan, è tornato dal Qatar nella sua città natale e il movimento lo ha nominato governatore ad interim della provincia di Khost in segno di apprezzamento per i suoi sforzi nel movimento.
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