Gianfranco il Fini-to, quello del “Fascismo, male assoluto” è tornato.
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Gianfranco il Fini-to, quello del “Fascismo, male assoluto” è tornato.
Questa merda, sparito nel 2017, dopo l’elezioni del 25 settembre 2022 è tornata a galla. È uscito dalla tana per congratularsi con la collega che al suo pari è esperta in abiure.
Il Fini-to, quello che ha derubato la comunità della Fiamma di tutti i lasciti della nobile Anna Maria Colleoni, inclusa la casa di Montecarlo, finita nella mani del fratello della sua compagna Elisabetta Tulliani per poco più di trecentomila euro, subito dopo dallo stesso venduta per unmilione e trecentomila euro, si è congratulato per il risultato elettorale ottenuto dalla Meloni. La quale al pari del Fini-to ha derubato la ormai sparuta comunità della Fiamma di tutti i beni acquistati, grazie ai versamenti dei Camerati, negli anni delle persecuzioni, quando nessuno affittava un immobile per aprirvi una sede del MSI.
A riabilitare il Fini-to è stato l’esperto Traditore Ignazio La Russa, il quale si è premurato ad informare gli organi di stampa che il “padre della destra” aveva votato Fdl congratulandosi poi con la Meloni per la vittoria.
Questo ha permesso al Fini-to di tornare a parlare di politica. A cercare l’abiuratore sono stati i cronisti della stampa estera per avere un suo commento, l’obbiettivo era quello di scavare nel passato della Fiamma; passato rinnegato dai vili per potersi sedere alla tavola del potere.
Il Fini-to nella chiacchierata informale tenuta in via dell'Umiltà finisce per regalare un titolo, un endorsement alla Meloni. Si spende, ne parla bene. Mette la mano sul fuoco sul suo atlantismo, l'europeismo, e in generale sull'affidabilità della premier in pectore. La dipinge come creatura naturale, partorita dalla svolta di Fiuggi. Quella che ha distrutto il M.S.I. per qualche poltrona in più, da assegnare a qualche ex nemico di Almirante.
Noi fascisti, non gioiamo del presunto successo elettorale della abiurante Meloni, in quanto siamo certi del suo fallimento. Fattore che indebolirà il sentimento Fascista di quanti illusi di una possibile continuità anti- Fuggi si sono recati ai seggi. Una delusione insanabile che i Camerati astenutisi non avranno di certo.
Il Fini-to, quello che ha derubato la comunità della Fiamma di tutti i lasciti della nobile Anna Maria Colleoni, inclusa la casa di Montecarlo, finita nella mani del fratello della sua compagna Elisabetta Tulliani per poco più di trecentomila euro, subito dopo dallo stesso venduta per unmilione e trecentomila euro, si è congratulato per il risultato elettorale ottenuto dalla Meloni. La quale al pari del Fini-to ha derubato la ormai sparuta comunità della Fiamma di tutti i beni acquistati, grazie ai versamenti dei Camerati, negli anni delle persecuzioni, quando nessuno affittava un immobile per aprirvi una sede del MSI.
A riabilitare il Fini-to è stato l’esperto Traditore Ignazio La Russa, il quale si è premurato ad informare gli organi di stampa che il “padre della destra” aveva votato Fdl congratulandosi poi con la Meloni per la vittoria.
Questo ha permesso al Fini-to di tornare a parlare di politica. A cercare l’abiuratore sono stati i cronisti della stampa estera per avere un suo commento, l’obbiettivo era quello di scavare nel passato della Fiamma; passato rinnegato dai vili per potersi sedere alla tavola del potere.
Il Fini-to nella chiacchierata informale tenuta in via dell'Umiltà finisce per regalare un titolo, un endorsement alla Meloni. Si spende, ne parla bene. Mette la mano sul fuoco sul suo atlantismo, l'europeismo, e in generale sull'affidabilità della premier in pectore. La dipinge come creatura naturale, partorita dalla svolta di Fiuggi. Quella che ha distrutto il M.S.I. per qualche poltrona in più, da assegnare a qualche ex nemico di Almirante.
Noi fascisti, non gioiamo del presunto successo elettorale della abiurante Meloni, in quanto siamo certi del suo fallimento. Fattore che indebolirà il sentimento Fascista di quanti illusi di una possibile continuità anti- Fuggi si sono recati ai seggi. Una delusione insanabile che i Camerati astenutisi non avranno di certo.
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