Valditara: Responsabile all’istruzione, sconcludente nell’insegnamento.
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Valditara: Responsabile all’istruzione, sconcludente nell’insegnamento.
Possiamo affermare che non c’è stato un ministro all’istruzione che non sia stato contestato dagli studenti di ogni ordine e grado per le scelte proposte per scuola e insegnamento, specie se scritte da un ministro di destra.
Eppure l’insegnamento, dopo la sanità, è il capitolo di spesa più rilevante, il suo scopo, indottrinare dalla scuola dell’infanzia all’università i giovani, senza dare loro gli strumenti di reale crescita.
Che vale possedere un diploma o ancor meglio una laurea se manca la giuste conoscenze che apre l’uscio dell’ufficio capace di garantire un reddito adeguato, che permetta di vivere una vita serena.
In anni ormai lontani grazie al voto di preferenza, ci pensavano i politicanti nazionali e regionali a trovare un modo per sistemare tanti galoppini senza merito, a volte con il titolo di studio comprato, promuovendo concorsi truccati o con chiamata diretta, anche grazie alla complicità della triplice sindacale Cgil, Cisl e Uil. Triplice che ormai da tempo ha abbandonato i lavoratori - non pubblici – per interessarsi a tempo pieno dei pensionati.
Prima dell’ascesa dei Governi Fascisti erano proprio i sindacati ad inserire i lavoratori nei campi e nelle fabbriche necessari alle varie produzione. Anche in questo caso a prevalere erano i senza merito, fedeli al sindacalista di turno.
Tutto questo doveva e poteva finire, la premessa era quell’annuncio (contestato) della scuola del merito, quale merito? Se il Ministro dell’istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, propone di fare del Reddito di Cittadinanza uno strumento di ricatto, proponendo di togliendolo a quanti non assolvano al completano del percorso di studi, un ingresso in a piede alzato un campo a lui non pertinente, una proposta seria da fare riguardo al merito da parte del Ministro poteva essere quella di inibire a diplomati e laureati di partecipare ai concorsi pubblici indetti per posti dove il merito non ha alcuna importanza; pulire le strade, ritirare i rifiuti, curare una villa o un parco e tantissime altre professioni che nulla hanno a che fare con il merito, questo è sprecato se questi lavori li fanno – per bisogno - coloro che il merito lo hanno acquisito anche grazie ai costi supportati dalla collettività.
Il ministro Valditara, pensi a riformare la scuola, lasciando ad altri proposte che non gli competano come il Reddito di Cittadinanza, uno strumento clientelare da abolire già da subito senza alcun tentennamento, programmando, questo si, con al collega del Lavoro e Politiche sociali, Marina Elvira Calderone un nuovo modo di intendere il merito. Perché no, a partire dall’abolizioni dei costosissimi Istituti Professionale, promuovendo l’apprendistato, a garanzia della formazione e di un contratto di lavoro a tempo indeterminato.
Eppure l’insegnamento, dopo la sanità, è il capitolo di spesa più rilevante, il suo scopo, indottrinare dalla scuola dell’infanzia all’università i giovani, senza dare loro gli strumenti di reale crescita.
Che vale possedere un diploma o ancor meglio una laurea se manca la giuste conoscenze che apre l’uscio dell’ufficio capace di garantire un reddito adeguato, che permetta di vivere una vita serena.
In anni ormai lontani grazie al voto di preferenza, ci pensavano i politicanti nazionali e regionali a trovare un modo per sistemare tanti galoppini senza merito, a volte con il titolo di studio comprato, promuovendo concorsi truccati o con chiamata diretta, anche grazie alla complicità della triplice sindacale Cgil, Cisl e Uil. Triplice che ormai da tempo ha abbandonato i lavoratori - non pubblici – per interessarsi a tempo pieno dei pensionati.
Prima dell’ascesa dei Governi Fascisti erano proprio i sindacati ad inserire i lavoratori nei campi e nelle fabbriche necessari alle varie produzione. Anche in questo caso a prevalere erano i senza merito, fedeli al sindacalista di turno.
Tutto questo doveva e poteva finire, la premessa era quell’annuncio (contestato) della scuola del merito, quale merito? Se il Ministro dell’istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, propone di fare del Reddito di Cittadinanza uno strumento di ricatto, proponendo di togliendolo a quanti non assolvano al completano del percorso di studi, un ingresso in a piede alzato un campo a lui non pertinente, una proposta seria da fare riguardo al merito da parte del Ministro poteva essere quella di inibire a diplomati e laureati di partecipare ai concorsi pubblici indetti per posti dove il merito non ha alcuna importanza; pulire le strade, ritirare i rifiuti, curare una villa o un parco e tantissime altre professioni che nulla hanno a che fare con il merito, questo è sprecato se questi lavori li fanno – per bisogno - coloro che il merito lo hanno acquisito anche grazie ai costi supportati dalla collettività.
Il ministro Valditara, pensi a riformare la scuola, lasciando ad altri proposte che non gli competano come il Reddito di Cittadinanza, uno strumento clientelare da abolire già da subito senza alcun tentennamento, programmando, questo si, con al collega del Lavoro e Politiche sociali, Marina Elvira Calderone un nuovo modo di intendere il merito. Perché no, a partire dall’abolizioni dei costosissimi Istituti Professionale, promuovendo l’apprendistato, a garanzia della formazione e di un contratto di lavoro a tempo indeterminato.
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