Dopo il Movimento dei Forconi diamo inizio alla nostra lotta!

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Messaggio  Admin Mar 24 Gen 2012, 17:10

Dopo il Movimento dei Forconi diamo inizio alla nostra lotta! Liber238

Sembra conclusa in Sicilia la protesta del Movimento dei Forconi, in apparenza, senza raggiungere alcun risultato. Il governo nazionale era troppo impegnato a predisporre il decreto “servi il capitalismo” (come richiesto dai banchieri sionisti), dovevano colpire le poche categorie che ancora resistono, sopravvivendo alla crisi, in cui i politicanti di questa “falsa democrazia” hanno spinto l’Italia, negli anni i partiti di destra e di sinistra si sono fortemente impegnati a far crescere il debito dello Stato, nei modi che la magistratura, sana, giorno dopo giorno mette in evidenza, con richieste d’arresto per deputati e senatori, arrestando decine di politicanti ai livelli più bassi (regionali, provinciali e comunali).

La protesta siciliana ha dimostrato, quello che dalla nascita questo Forum  continuiamo ad affermare, la democrazia rappresentativa conquistata attraverso l’occupazione della nostra terra dagli anglo-amercani, è una “falsa democrazia” che permette al popolo di sbraitare senza che nessuno lo ascolti.

La protesta siciliana dei forconi ha dimostrato che una rivoluzione contro questa falsa democrazia è possibile. Da secoli il cambiamento è stato imposto non da grandi  movimenti di popolo ma da una piccola minoranza, questa minoranza è la minoranza Fascista. I Fascisti (messi fuori legge – da una vile resa senza condizione), sconfitti dalle armi e non dalla storia  come e accaduto al comunismo e all’illuminismo (liberista), potranno segnare la strada verso la Democrazia Partecipativa, per questo è necessario da subito ritrovare l’unità d’aria. La frammentazione, voluta dal ducismo di alcuni  individui che valgono meno di nulla in cerca di una qualsiasi poltrona a cui incollare il proprio deretano, non ci porterà a nulla.      

Quello che abbiamo visto è stata una protesta iniziata da categorie ormai allo stremo che sono scesi in lotta, con pochissimo punti di rivendicazione ( la riduzione delle accise sui carburanti, la riduzione del costo delle autostrade e di traghettamento, l’ottenimento della giusta remunerazione dei prodotti agricoli, i pagamenti del fatturato in termini certi, l’abbattimento degli ingiustificabili interresi imposti dall’Esattoria siciliana, oltre al fermo degli atti esecutivi d’esproprio. Rivendicazioni legittime che, presentate nell’attuale momento economico acquisiscono doppio valore. Ma, altro si aspetta il popolo di Sicilia, lo ha dimostrato unendosi spontaneamente alla protesta, dei Forconi, senza portare né bandiere né colori, nessuno slogan ma un unica voce… Adesso Basta! Chiede, unità e coesione a sostegno dei  diritti del popolo, contro il governo e i banchieri da esso sostenuti che stanno schiacciando l’Italia.

L’oscuramento della protesta da parte dei media  (tutti i tg nazionali e molti regionali), per favorire il governo dei (poteri forti) tecnici,  doveva spingere la nostra opposizione a creare le condizioni per colpire al cuore questa “falsa democrazia” che è, privilegio e non merito, impiego di Stato e non Stato, produttrice di debito e non di ricchezza. Una “falsa democrazia” che sfrutta e ridicolizza  il popolo anziché dargli prestigio.  

E’ nostra responsabilità alla luce di queste analisi dare voce a tutta la popolazione, a quella che ha protestato,  e a quella che lo ha fatto, e non lo farà mai, fra poco questi ultimi smetteranno di lamentarsi per la mancanza di benzina o gli alimenti, visto che in molti non avranno più un euro per poterli acquistare.

Riportiamo uno dei protocolli dei Sionisti, i quali, continuano ad affermare di non riconoscersi in essi, ma nei fatti, quanto riportato corrisponde al loro modo d’agire.  

Protocollo n. 13 – Le parole d’ordine per condizionare le opinioni dei sudditi. Intensificazione dell’opera di deviazione di ogni interesse verso obbiettivi soltanto economici. Il lavaggio dei cervelli mediatici la diffusione dei miti progressisti.

La Necessità del pane quotidiano obbligherà i Gentili a tacere ed a rimanere nostri umili servitori.
Quei Gentili che potremo assumere nella nostra stampa, discuteranno, seguendo i nostri ordini, quelli avvenimenti che non sarebbe per noi conveniente pubblicare nel nostro giornale ufficiale. E mentre avranno luogo così discussioni e dispute d’ogni genere, noi emaneremo le leggi che ci occorrono, presentandole al pubblico come fatti compiuti. Nessuno oserà chiedere che queste leggi vengano abrogate, soprattutto perché noi faremo credere che il nostro obiettivo sia quello di promuovere il progresso. Poi la stampa devierà l’attenzione del pubblico per mezzo di nuove proposte politiche (sapete bene che abbiamo abituato  il popolo a ricevere sempre nuove emozioni!).
A discutere i nuovi problemi si affretteranno avventurieri politici senza cervello: la stessa genia di individui che non comprendono nemmeno ora nulla do ciò di cui parlano. I problemi politici non sono destinati ad essere intesi dalla gente comune, ma solamente (come ho detto) da quella classe di governanti che da secoli dirige gli affari pubblici. Da tutto questo complesso di fatti potete concludere che allorché, di tanto in tanto, noi mostreremo una certa deferenza  nei riguardi dell’opinione pubblica, perseguiremo solo l’obiettivo di agevolare il funzionamento del nostro meccanismo. Vi accorgerete anche che mireremo a ottenere il consenso sulla soluzione dei vari problemi soltanto a furia di parole e non di fatti, proclamando continuamente che tutte le misure da noi adottate sono animate dalle speranze e dalla convinzione di concorrere al benessere comune.
Allo scopo di distogliere la gente troppo irrequieta dalla discussione delle questioni politiche, le procureremo nuovi problemi – quelli cioè della industria e del commercio. Su tali problemi essi potranno eccitarsi fin che vorranno: le masse infatti acconsentono ad astenersi e a desistere da ciò che credono sia l’attività politica, solamente se noi potremo dar loro qualche nuovo svago – come, ad esempio, il commercio. E cercheremo di dar loro ad intendere che anche il commercio rappresenta un problema politico. Noi stessi, in effetti, istigammo le masse a prendere parte alla politica per assicurarci il loro appoggio nella nostra campagna contro i governi Gentili.
Per impedire che il popolo scopra da sé una qualsiasi nuova linea d’azione politica, lo terremo distratto con varie forme di divertimenti: gare sportive, svagni, passioni di vario genere, osterie e via discorrendo.
Fra poco inizieremo a pubblicare avvisi sui giornali, invitando il popolo a competere in ogni genere di gare, come ad esempio quelle artistiche, sportive ecc.
Questi nuovi interessi devieranno definitivamente l’attenzione del pubblico dalle questioni che potrebbero porci in conflitto con la popolazione. Il popolo, siccome perderà gradualmente la facoltà di pensare  con la propria testa, gruderà compatto insieme a noi, per l’unica ragione che saremo noi i sili membri della società in grado di esprimere nuovi orientamenti di pensiero. Questi nuovi orientamenti noi li anticiperemo per mezzo di agenti che il popolo non sosterà siano nostri alleati.
La funzione degli idealisti liberali cesserà immediatamente, il giorno in cui cui il nostro governo sarà riconosciuto: fino allora essi ci renderanno dei buoni servizi. Per questa ragione noi cercheremo di indirizzare l’opinione pubblica verso ogni specie di utopia che possa sembrare progressista, o liberale. Ottenendo il successo più completo, siamo stati noi, colle nostre teorie progressiste, a far volgere le teste scervellate dei Gentili verso il socialismo. Non si trova tra i Gentili una mente capace di intuire che, in ogni accessione, dietro la parola <> si nasconde una deviazione della verità – eccezione fatta per i casi in cui il termine <> riguarda il dominio delle scoperte scientifiche. Giacché solo una vera dottrina esiste, ed in essa non v’è posto per il <>. Il progresso, come qualsiasi altro falso concetto, serve a occultare la verità, affinché essa non sia nota ad altri che a noi, popolo preferito da Dio, che Egli ha eletto a custode della verità. Quando saremo al potere, i nostri oratori discuteranno i grandi  problemi che hanno agitato l’umanità, con l’obiettivo ultimo e prestabilito di condurre il genere umano sotto il nostro governo benedetto.
Chi riuscirà, quindi, a sospettare che tutti questi problemi furono sollevati da noi, secondo un piano politico predeterminato che nessun uomo ha mai compreso in tanti secoli?
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