Un decenne, dovrà vivere per un anno in una casa-protetta, lontano dalla madre
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Un decenne, dovrà vivere per un anno in una casa-protetta, lontano dalla madre
10 ottobre 2012
Padova: La falsa “democrazia” delega un magistrato per distruggere prima la famiglia e subito dopo i rapporti parentali.
Un magistrato (con superstipendio costituzionalmente garantito, questo afferma la Corte Costituzionale), che dopo aver escluso dalla patria potestà la madre, autorizza le forze di polizia di prelevare un bambino di 10anni da una scuola. Questa, ormai strana istituzione, incapace di proteggere una comunità, una classe, uno scolaro, che ha assistito e fatto maturare anno dopo anno.
Degli agenti in borghese aiutati dal padre lo trascinano via dalla scuola con la forza, giustificati da Marina Zanon, preside dell’istituto, che sostiene di essere stata preventivamente informata sulla decisione di prelevare il minore nelle orare di lezioni. Un abuso a cui la Zanon non ha opposto alcuna giustificata resistenza.
Nel filmato, messo in rete, si ha l’impressione che si tratti di un animale da portare al macello, un atto incivile, a dimostrazione che la “democrazia” della quale si dice godiamo si limita solo alla espressione del voto, e ancor meglio alla non espressione.
Ha gestire il potere da secoli sono sempre gli stessi, può un magistrato o dei poliziotti trattare un bambini indifeso come una bestia o peggio un criminale.
La gravità dell’azione, possibile soltanto in questa “democrazia” dimostra in quali mani è il popolo italiano, liberato da quanti si vendettero allo straniero.
Un bambino di dieci anni è in condizione di scegliersi un programma televisivo, un gioco, degli amici, il genitore più affidabile, sembra proprio di si. Che il 10enne si rifiutasse di andare a vivere col padre era risaputo, ora un giudice lo obbliga a vederlo all’interno di una casa-protetta, un altro abuso che negli anni lo renderà un essere debole.
La Falsa “democrazia” ha consegnato ad un magistrato la vita di un essere umano nel bene o nel male, al momento della separazione, decise che il padre potesse godere del figlio due fine settimana al mese, e di un colloquio PROTETTO ogni settimana, una decisione restrittiva che all’epoca non è stata presa certo con leggerezza. Cosa è cambiato dopo il ricorso del padre, cosa giustifica l’ordinanza di allontanamento dalla casa materna, visto che il bambino ha spontaneamente rifiutato di lasciarla come dichiarato dai carabinieri impegnati a dare esecuzione al provvedimento restrittivo emanato dal magistrato.
Cosa è accaduto o accadrà nella psiche del bambino, di certo gli italiani in pochi giorni sostituiranno quelle terribili immagini con altre, ma dalla mente di quel bambino quando si cancelleranno? Un altro motivo per non arrendersi
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