Forconi, la destra malvista.
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Forconi, la destra malvista.
Mentre Grillo, si limita solo ad esternare la condivisione, e ad invitare le Forze dell’Ordine alla disobbedienza civile, alcune delle tantissime sigle dell’estrema destra, ricusiate dagli organizzatori (Forconi e Movimento 9 dicembre), manifestano in piazza e organizzano presidi, quasi sempre rincorsi dalla Polizia. Queste organizzazioni non vogliono capire che manifestare con i Forconi (il nulla), alla destra porta male.
Sono tanti i raggruppamenti di destra che non comprendono la necessità di ritornare uniti, col preciso scopo di incutere paura, alle forze corrotti dell’attuale regime, incapace di dare risposte e difendere il Popolo italiano.
La scelta di alcune sigle di accodarsi alla protesta indetta da altri è un errore inaccettabile, indebolisce ancor di più l’area politica che, in un tempo non lontano, dovrà indurirsi nei confronti dell’attuale casta politico-economica.
Per protestare non occorre avere qualcosa da rivendicare, quelle sono proteste di classe, dalla quale la destra (Fascista) deve restare molto lontano. Il compito della destra è quello di riordinare le strutture dello Stato, inteso come unione di popolo, capace di confrontarsi con altri popoli alla pari, per questo riteniamo stupito prestare il fianco agli uomini delle Forze dell’Ordine, che vestono una divisa per un amaro tozzo di pane, a loro, noi dobbiamo il massimo rispetto, al contrario dobbiamo vedere quali nostri nemici quelle istituzioni giudiziarie che utilizzano il loro potere a fisarmonica, e ai quali dobbiamo riserva le più dure reazioni.
Per questo riteniamo inutile recarsi a protestare come hanno fatto i militanti di Casapound, in via IV novembre a Roma, compiendo una stupida ed inutile dimostrazione. Mai un dirigente che si rifà al Fascismo deve dare a quanti lo seguono un esempio simile, salire con una scala sul balcone, di un palazzo privato, dove hanno la sede gli uffici della Commissione europea, e prelevare quello che era rimasto della bandiera, che l’attuale Unione Europea si e data, per poi gettarla ad altri attivisti che stavano in strada, è da imbecilli, specie se subito dopo la stessa viene consegnata alla polizia, che la ricollega là, dove era stata tolta.
Certo l’arresto per questa bravata è eccessivo, ma si sa, le false “democrazie” hanno paura che il popolo scopra l’originalità e l’efficacia delle nostre idee. Se Simone Di Stefano è stato processato per direttissima è dovuto proprio a questa paura e all’inconsistenza del movimento che rappresenta.
Ricordiamoci, Camerati, che la Polizia politica (Digos) ha arrestato Simone Di Stefano, con la grave accusa di furto pluriaggravato, per aver rimosso un simbolo che ha spinto l’Italia nel baratro, con lui altri dieci Camerati sono stati fermati e portati negli uffici della Digos, e successivamente denunciati per concorso nel furto aggravato, resistenza a pubblico ufficiale e manifestazione non autorizzata. Contemporaneamente era stata sequestrate anche un’auto e la scala, utilizzata per giungere sul balcone del palazzo.
Al Vice presidente di Casapound Simone Di Stefano, non erano bastati i momenti di tensione vissuti da un centinaio di attivisti, i quali sono stati sottoposti ad una vera aggressione da parte della Polizia, che nel dar luogo ad alcune cariche, ha feriti molti dei manifestanti. Il tutto per appoggiare il movimento dei Forconi, dal quale come detto, non sono riconosciuti.
Di Stefano era stato arrestato sabato 14 novembre, e trattenuto in carcere con l'accusa di furto pluriaggravato fino a lunedì 16, giorno in cui viene processato per direttissima e condannato a tre mesi di carcere e 100 euro di multa, ma li giudice nel contempo ha disposto la sua scarcerazione con l'obbligo di firma bisettimanale.
Questa inutile bravata poteva costare a Di Stefano, ancora più cara dei tre giorni di carcere, considerato che per la vicenda il pm Simona Sgro aveva chiesto sei mesi di reclusione e 180 euro di multa. L’avvocato di fiducia Domenico Di Tullio, fuori dall’aula ha spiegato il suo è stato un gesto dimostrativo nell’ambito di una manifestazione assolutamente pacifica, e che il giudice monocratico Carlo Sabatini, ha applicato il "massimo dello sconto previsto dal codice" nel comminare la condanna. A favore di Di Stefano c'è stata la concessione delle attenuanti generiche
Questo Stato corrotto, lascia parte del nostro territorio libero agli atti di violenza commessi da manifestanti sinistri, come accade con i No Tav, risarcendo persino gli imprenditori che subiscono danni. Sembra invece che, pretenda dei ringraziamenti per aver condannato un attivista di destra concedendogli le attenuanti generiche.
Dopo l’arresto del Di Stefano, si e dato corso allo sgombero forzato del "Campo Roma", presidio organizzato dal Movimento sociale europeo, al Circo Massimo, nel quale si erano accampati con tende, bandiere e striscioni. Formando un presidio ad oltranza, che idealmente si univa, al popolo del 9 dicembre, ma non ai Forconi" spiegano gli attivisti. "In primis perché noi le nostre bandiere non le abbiamo mai ammainate e in materia di ribellione non prendiamo lezioni da nessuno.
Da tempo avevamo lanciato l'allarme e urlato dove ci avrebbero portato la speculazione ed il nuovo ordine mondiale, ma siamo stati inascoltati e persino criminalizzati. Inoltre riteniamo inaccettabili le proposte politiche dei Forconi: 'difesa ad oltranza della Costituzione', 'governo di solidarietà nazionale', non sono la nostra risposta alla crisi.
A dimostrazione della scarsa credibilità di questi sempre più inutili movimenti, interviene Danilo Calvani, il quale conferma il non gradimento della presenza dei movimenti di destra, sepur, chiama tutti all'adunata dicendo: "Abbiamo concordato con la Questura che non faremo cortei, per ridurre al minimo i rischio di questa protesta che sarà equilibrio: Casapound e Forza Nuova non manifesteranno assolutamente con noi".
Sono tanti i raggruppamenti di destra che non comprendono la necessità di ritornare uniti, col preciso scopo di incutere paura, alle forze corrotti dell’attuale regime, incapace di dare risposte e difendere il Popolo italiano.
La scelta di alcune sigle di accodarsi alla protesta indetta da altri è un errore inaccettabile, indebolisce ancor di più l’area politica che, in un tempo non lontano, dovrà indurirsi nei confronti dell’attuale casta politico-economica.
Per protestare non occorre avere qualcosa da rivendicare, quelle sono proteste di classe, dalla quale la destra (Fascista) deve restare molto lontano. Il compito della destra è quello di riordinare le strutture dello Stato, inteso come unione di popolo, capace di confrontarsi con altri popoli alla pari, per questo riteniamo stupito prestare il fianco agli uomini delle Forze dell’Ordine, che vestono una divisa per un amaro tozzo di pane, a loro, noi dobbiamo il massimo rispetto, al contrario dobbiamo vedere quali nostri nemici quelle istituzioni giudiziarie che utilizzano il loro potere a fisarmonica, e ai quali dobbiamo riserva le più dure reazioni.
Per questo riteniamo inutile recarsi a protestare come hanno fatto i militanti di Casapound, in via IV novembre a Roma, compiendo una stupida ed inutile dimostrazione. Mai un dirigente che si rifà al Fascismo deve dare a quanti lo seguono un esempio simile, salire con una scala sul balcone, di un palazzo privato, dove hanno la sede gli uffici della Commissione europea, e prelevare quello che era rimasto della bandiera, che l’attuale Unione Europea si e data, per poi gettarla ad altri attivisti che stavano in strada, è da imbecilli, specie se subito dopo la stessa viene consegnata alla polizia, che la ricollega là, dove era stata tolta.
Certo l’arresto per questa bravata è eccessivo, ma si sa, le false “democrazie” hanno paura che il popolo scopra l’originalità e l’efficacia delle nostre idee. Se Simone Di Stefano è stato processato per direttissima è dovuto proprio a questa paura e all’inconsistenza del movimento che rappresenta.
Ricordiamoci, Camerati, che la Polizia politica (Digos) ha arrestato Simone Di Stefano, con la grave accusa di furto pluriaggravato, per aver rimosso un simbolo che ha spinto l’Italia nel baratro, con lui altri dieci Camerati sono stati fermati e portati negli uffici della Digos, e successivamente denunciati per concorso nel furto aggravato, resistenza a pubblico ufficiale e manifestazione non autorizzata. Contemporaneamente era stata sequestrate anche un’auto e la scala, utilizzata per giungere sul balcone del palazzo.
Al Vice presidente di Casapound Simone Di Stefano, non erano bastati i momenti di tensione vissuti da un centinaio di attivisti, i quali sono stati sottoposti ad una vera aggressione da parte della Polizia, che nel dar luogo ad alcune cariche, ha feriti molti dei manifestanti. Il tutto per appoggiare il movimento dei Forconi, dal quale come detto, non sono riconosciuti.
Di Stefano era stato arrestato sabato 14 novembre, e trattenuto in carcere con l'accusa di furto pluriaggravato fino a lunedì 16, giorno in cui viene processato per direttissima e condannato a tre mesi di carcere e 100 euro di multa, ma li giudice nel contempo ha disposto la sua scarcerazione con l'obbligo di firma bisettimanale.
Questa inutile bravata poteva costare a Di Stefano, ancora più cara dei tre giorni di carcere, considerato che per la vicenda il pm Simona Sgro aveva chiesto sei mesi di reclusione e 180 euro di multa. L’avvocato di fiducia Domenico Di Tullio, fuori dall’aula ha spiegato il suo è stato un gesto dimostrativo nell’ambito di una manifestazione assolutamente pacifica, e che il giudice monocratico Carlo Sabatini, ha applicato il "massimo dello sconto previsto dal codice" nel comminare la condanna. A favore di Di Stefano c'è stata la concessione delle attenuanti generiche
Questo Stato corrotto, lascia parte del nostro territorio libero agli atti di violenza commessi da manifestanti sinistri, come accade con i No Tav, risarcendo persino gli imprenditori che subiscono danni. Sembra invece che, pretenda dei ringraziamenti per aver condannato un attivista di destra concedendogli le attenuanti generiche.
Dopo l’arresto del Di Stefano, si e dato corso allo sgombero forzato del "Campo Roma", presidio organizzato dal Movimento sociale europeo, al Circo Massimo, nel quale si erano accampati con tende, bandiere e striscioni. Formando un presidio ad oltranza, che idealmente si univa, al popolo del 9 dicembre, ma non ai Forconi" spiegano gli attivisti. "In primis perché noi le nostre bandiere non le abbiamo mai ammainate e in materia di ribellione non prendiamo lezioni da nessuno.
Da tempo avevamo lanciato l'allarme e urlato dove ci avrebbero portato la speculazione ed il nuovo ordine mondiale, ma siamo stati inascoltati e persino criminalizzati. Inoltre riteniamo inaccettabili le proposte politiche dei Forconi: 'difesa ad oltranza della Costituzione', 'governo di solidarietà nazionale', non sono la nostra risposta alla crisi.
A dimostrazione della scarsa credibilità di questi sempre più inutili movimenti, interviene Danilo Calvani, il quale conferma il non gradimento della presenza dei movimenti di destra, sepur, chiama tutti all'adunata dicendo: "Abbiamo concordato con la Questura che non faremo cortei, per ridurre al minimo i rischio di questa protesta che sarà equilibrio: Casapound e Forza Nuova non manifesteranno assolutamente con noi".
CAMERATI! A QUANDO UNA VERA PROTESTA ?
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