Maceo Carloni: 4 aprile 1899 – 4 maggio 1944. Fascismo d'acciaio
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Maceo Carloni: 4 aprile 1899 – 4 maggio 1944. Fascismo d'acciaio
A volte può capitare che uno scrittore, perché no uno storico, è più interessato alla verità che a tenere caldo tra gli antifascisti il suo nome. Stefano Fabei è uno di questi, lo ha dimostrato ricordando con il suo scritto “Fascismo d’Acciaio” Maceo Carloni.
Stefano Fabei, ha ripercorso la vicenda umana e politica di un operaio sindacalista, assassinato dai vili “partigiani”comunisti il 4 maggio 1944 a Casteldilago (Terni).
Movente: Carloni era colpevole di non aver tradito. Questo è bastato alle belve rosse per accusarlo d’essere un collaborazionista dei tedeschi.
Accusa che da 70anni i servi del nemico muovono ai traditi. Nel saggio “Fascismo d'acciaio: Maceo Carloni e il sindalismo a Terni (1920-1944)” (Mursia 2013), Stefano Fabei fornisce uno spaccato del mondo della grande azienda italiana, del fascismo e del sindacalismo fascista fino al 1944, toccando anche il tema della socializzazione della RSI che, proprio a Terni, mosse, seppure tardi, i suoi primi passi.
A parlare del libro e della figura di Maceo è Enrico Carloni, figlio del sindacalista, il quale nella breve intervista sottostante spiega quali idee avesse il padre, quale fu la sua opera e perché fu ucciso.
Cosa ne pensa di Fascismo d’Acciaio?
"Interessante per la trattazione scientifica riguardante il sindacato fascista a Terni e le elezioni delle Commissioni di fabbrica in cui venivano presentate liste comprendenti lavoratori sia fascisti che comunisti".
Chi era Maceo Carloni?
"Un operaio sindacalista di ideali mazziniani, passato poi al fascismo per potere svolgere la sua missione a favore dei lavoratori. Dal punto di vista umano, un uomo ed un padre e marito esemplare che sino all’agonia ebbe il solo pensiero per i suoi cari!.
Quale contributo ha dato al mondo del lavoro?
"Ha contribuito a stipulare contratti di lavoro metallurgici nazionali sottoscritti da lui espletando anche il compito di direttore della Mutua aziendale degli stabilimenti relativa all’assistenza sanitaria".
Fu ucciso perché fascista?
"Come afferma nel testamento spirituale, fu prima mazziniano poi fascista, Morì perché la capacità e il carisma conquistati in anni di attività sindacale avevano attirato odi e rancori da parte di chi voleva lo stalinismo come regime che gestisse il mondo".
Liberapresenza, invita i Camerati a leggerlo, invitando anche chi antifascista a voglia di conoscere la Storia dell’Italia cancellata dalla Falsa “democrazia”.
http://www.mursia.com/index.php?page=shop.product_details&flypage=flypage.tpl&product_id=3886&category_id=13&option=com_virtuemart&Itemid=58
Stefano Fabei, ha ripercorso la vicenda umana e politica di un operaio sindacalista, assassinato dai vili “partigiani”comunisti il 4 maggio 1944 a Casteldilago (Terni).
Movente: Carloni era colpevole di non aver tradito. Questo è bastato alle belve rosse per accusarlo d’essere un collaborazionista dei tedeschi.
Accusa che da 70anni i servi del nemico muovono ai traditi. Nel saggio “Fascismo d'acciaio: Maceo Carloni e il sindalismo a Terni (1920-1944)” (Mursia 2013), Stefano Fabei fornisce uno spaccato del mondo della grande azienda italiana, del fascismo e del sindacalismo fascista fino al 1944, toccando anche il tema della socializzazione della RSI che, proprio a Terni, mosse, seppure tardi, i suoi primi passi.
A parlare del libro e della figura di Maceo è Enrico Carloni, figlio del sindacalista, il quale nella breve intervista sottostante spiega quali idee avesse il padre, quale fu la sua opera e perché fu ucciso.
Cosa ne pensa di Fascismo d’Acciaio?
"Interessante per la trattazione scientifica riguardante il sindacato fascista a Terni e le elezioni delle Commissioni di fabbrica in cui venivano presentate liste comprendenti lavoratori sia fascisti che comunisti".
Chi era Maceo Carloni?
"Un operaio sindacalista di ideali mazziniani, passato poi al fascismo per potere svolgere la sua missione a favore dei lavoratori. Dal punto di vista umano, un uomo ed un padre e marito esemplare che sino all’agonia ebbe il solo pensiero per i suoi cari!.
Quale contributo ha dato al mondo del lavoro?
"Ha contribuito a stipulare contratti di lavoro metallurgici nazionali sottoscritti da lui espletando anche il compito di direttore della Mutua aziendale degli stabilimenti relativa all’assistenza sanitaria".
Fu ucciso perché fascista?
"Come afferma nel testamento spirituale, fu prima mazziniano poi fascista, Morì perché la capacità e il carisma conquistati in anni di attività sindacale avevano attirato odi e rancori da parte di chi voleva lo stalinismo come regime che gestisse il mondo".
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