Canone RAI: per il governo di Matteo Renzi, è tempo di perseguitare gli anziani indigenti.
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Canone RAI: per il governo di Matteo Renzi, è tempo di perseguitare gli anziani indigenti.
C’è capitato poche volte di occuparci del governo Renzi, ritenendo che in questa falsa “democrazia” un governo vale l’altro, clientelismo, nepotismo, false promesse e soprattutto ruberie si susseguono da oltre 70 anni, il nuovo del governo Renzi, è consistito in una infinità di annunci e di furbate che gli hanno permesso di sopravive a se stesso.
A dire il vero, è ricordato per aver lasciato in busta paga ad impiegati e operai 80 €uro, (una miseria che gli ha fruttato il successo elettorale alle elezioni europee del 2014) euro garantiti decurtando le previste detrazioni iscritte nella denuncia dei redditi di tutti i contribuenti, oltre ad aumenti diretti e indiretti di molti servizi e beni di prima necessità.
Dopo questa porcata, in questi mesi d’estate attraverso all’Agenzia dell’entrate di Torino, senza alcuna vergogna il governo di quella mancia sta mettendo in atto un ulteriore aggressione, tempestando di lettere gli ultra-settantacinquenni che vivono nell’indigenza e per questo fino all’anno scorso potevano godere dell’esenzione dal canone Rai, in applicazione dell’art.1 comma 132 della legge n.244/2007 (legge finanziaria 2008) ora non più, le lettere intimano a questi anziani sfortunati il pagamento dell’abbonamento Rai, riportando, (quale minaccia) integralmente il comma 132 che recita: << A decorrere dall’anno 2008, per i soggetti di età pari o superiore a settantacinque anni e con un reddito proprio e del coniuge non superiore complessivamente a euro 516,46 per tredici mensilità, senza conviventi, è abolito il pagamento del canone di abbonamento alle radioaudizioni esclusivamente per l’apparecchio televisivo ubicato nel luogo di residenza.
Per l’abuso è errogata una sanzione amministrativa, in aggiunta al canone dovuto e agli interessi di mora, d’importo compreso tra euro 500 ed euro 2.000 per ciascuna annualità evasa>>,
Il governo Renzi, pretende di spremere a sangue questi sfortunati che vivono (secondo i dati ISTAT) sotto la soglia di povertà assoluta, a fare questo ci sta pensando la dott.ssa Giovanna Milella che, fa da tramite quale delegata del direttore provinciale dell’Agenzia dell’entrate torinese, pretendendo di fatto che questa fascia di anziani riprenda a pagare il canone Rai, considerato che nessuno dei governo succedutosi dopo il 2007 (Berlusconi, Monti, Letta e appunto Renzi) ha inteso aggiornare il tetto dell’esenzione. Nella lettera si rammentare che per sussistere i requisiti economici e beneficiare dell’agevolazione l’ultra-settantacinquenne deve percepire un reddito annuo pari a 6.713,98 se superato, anche di un solo centesimo, è necessario apprestarsi a pagare il canone Rai da quest’anno, aggiungendo sanzioni e mora, dando tempestiva comunicazione dell’avvenuto pagamento all’ufficio della scrivente.
Questa falsa “democrazia” pretende che la parte più povera degli ultra-settantacinquenni ritorni a pagare il canone Rai, non riconoscendo più quello che negli anni era divenuto un diritto, probabilmente perché il Capo del governo pensa che l’avanzata età porti a disertare le urne, e pertanto rende questa fascia di anziani ininfluenti nel gioco democratico.
Non aver aggiornato i dati redduali è un ulteriore ruberia agli anziani poveri del paese che, non potrà più godere di un diritto datogli da una legge volutamente mal scritta, che li muta in evasori.
La sottostante tabella dimostra l’inutilità per il popolo della “democrazia rappresentativa” e l’immediata necessità di restituire ad esso il diritto alla partecipazione diretta.
A dire il vero, è ricordato per aver lasciato in busta paga ad impiegati e operai 80 €uro, (una miseria che gli ha fruttato il successo elettorale alle elezioni europee del 2014) euro garantiti decurtando le previste detrazioni iscritte nella denuncia dei redditi di tutti i contribuenti, oltre ad aumenti diretti e indiretti di molti servizi e beni di prima necessità.
Dopo questa porcata, in questi mesi d’estate attraverso all’Agenzia dell’entrate di Torino, senza alcuna vergogna il governo di quella mancia sta mettendo in atto un ulteriore aggressione, tempestando di lettere gli ultra-settantacinquenni che vivono nell’indigenza e per questo fino all’anno scorso potevano godere dell’esenzione dal canone Rai, in applicazione dell’art.1 comma 132 della legge n.244/2007 (legge finanziaria 2008) ora non più, le lettere intimano a questi anziani sfortunati il pagamento dell’abbonamento Rai, riportando, (quale minaccia) integralmente il comma 132 che recita: << A decorrere dall’anno 2008, per i soggetti di età pari o superiore a settantacinque anni e con un reddito proprio e del coniuge non superiore complessivamente a euro 516,46 per tredici mensilità, senza conviventi, è abolito il pagamento del canone di abbonamento alle radioaudizioni esclusivamente per l’apparecchio televisivo ubicato nel luogo di residenza.
Per l’abuso è errogata una sanzione amministrativa, in aggiunta al canone dovuto e agli interessi di mora, d’importo compreso tra euro 500 ed euro 2.000 per ciascuna annualità evasa>>,
Il governo Renzi, pretende di spremere a sangue questi sfortunati che vivono (secondo i dati ISTAT) sotto la soglia di povertà assoluta, a fare questo ci sta pensando la dott.ssa Giovanna Milella che, fa da tramite quale delegata del direttore provinciale dell’Agenzia dell’entrate torinese, pretendendo di fatto che questa fascia di anziani riprenda a pagare il canone Rai, considerato che nessuno dei governo succedutosi dopo il 2007 (Berlusconi, Monti, Letta e appunto Renzi) ha inteso aggiornare il tetto dell’esenzione. Nella lettera si rammentare che per sussistere i requisiti economici e beneficiare dell’agevolazione l’ultra-settantacinquenne deve percepire un reddito annuo pari a 6.713,98 se superato, anche di un solo centesimo, è necessario apprestarsi a pagare il canone Rai da quest’anno, aggiungendo sanzioni e mora, dando tempestiva comunicazione dell’avvenuto pagamento all’ufficio della scrivente.
Questa falsa “democrazia” pretende che la parte più povera degli ultra-settantacinquenni ritorni a pagare il canone Rai, non riconoscendo più quello che negli anni era divenuto un diritto, probabilmente perché il Capo del governo pensa che l’avanzata età porti a disertare le urne, e pertanto rende questa fascia di anziani ininfluenti nel gioco democratico.
Non aver aggiornato i dati redduali è un ulteriore ruberia agli anziani poveri del paese che, non potrà più godere di un diritto datogli da una legge volutamente mal scritta, che li muta in evasori.
La sottostante tabella dimostra l’inutilità per il popolo della “democrazia rappresentativa” e l’immediata necessità di restituire ad esso il diritto alla partecipazione diretta.
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