Ostia, 8 novembre 2017: Il caso Roberto Spada, Daniele Piervincenzi.

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Messaggio  Admin Ven 10 Nov 2017, 22:42

Ostia, 8 novembre 2017: Il caso Roberto Spada, Daniele Piervincenzi.  Di_ste10

L'ignominia della falsa “democrazia” non conosce limiti.

Mentre il potere politico si è limitato a solidarizzare con il quarto Potere (l'informazione, il terzo Potere (giudiziario) si è accanito contro, l'arrogate, Spada (incensurato) fino al punto di ordinarne l'arresto.

Il caso Spada non è nato per caso ma per una cronologia di fatti, quello più importante non è l'aggressione all'incauto servo del regime pagato dalla Rai ma, l'aver osato scrivere sul suo profilo Facebook che gli elettori di Ostia (X Municipio di Roma) avrebbero dovuto votare CasaPound, aggiungendo: “gli unici che sono al servizio del popolo di Ostia”.

Un post che ha permesso, dopo le elezioni del 5 novembre 2017, ai partiti di regime di organizzare un informazione scandalistica, con il solo scopo di attaccare parte di quei pochi italiani ostinati, che, continuano a vottare. Un informazione corrotta che attraverso le tante interviste a Roberto Spada mirava a colpire CasaPound, movimento che, nonostante effimera percentuale di elettori che si sono recati ai seggi, il 36,15%, ha ottenuto 4.862 voti pari al 7,69% dei votanti, mentre Luca Marsella candidato alla presidenza del municipio ha avuto 5,944 voto pari al 9,08%.

Un appello al quale era legittimato un qualsiasi cittadino, ma non certo uno dei Spada, si è trasformato in un caso di mafia, questo perché il nostro regine garantisce il giornalismo anziché la privacy dei cittadini. Tutti debbono sapere tutto di tutti.

Eppure, lo stesso Spada, nel giugno 2016 affermava: “se non mi candito, voterò M5S, l'unico partito che …”, dichiarazione a cui, all'epoca, gli organi di informazione non dettero alcun peso, anche se il M5S riportò al primo turno il 43,82%, e al ballottaggio il 76,12%, nel 2014 aveva avuto il 31,46% dei consensi, il 12,36% in meno dalla dichiarazione dei Spada. In quella occasione le interviste a Roberto Spada, furono poche o è meglio dire quasi nulla.

Se per un qualsiasi elettore scegliere liberamente il partito o il movimento che vuole è legittimo, secondo gli organi d’informazione Roberto Spada poteva sponsorizzare il (Movimento Cinque Stelle) il giallo degli antitaliani, ma no il Tricolore di CasaPound, movimento che solo grazie alla bassa affluenza ai seggi (il 25 ottobre 2017 ha votato appena il 36,15%), ha ottenuto 4.862 voti pari al 7,69%, mentre Luca Marsella candidato presidente, 5.944 voti pari al 9,08%. Questi scarsi risultati però, sono bastati per mettere in moto la macchina dell'antidemocrazia al fine di garantire la sopravvivenza di una parte di quegli elettori che si sono recati ai seggi, perché papponi e garantiti del regime antipopolare.

In questo clima bene ha fatto l'incensurato Roberto Spada (Fratello del pregiudicato Carmine), al quale come delle neoplasie, si sono attaccati tanti servi di questo sistema, fra i quali l'intervistatore Daniele Piervincenzi, e il cineoperatore Edoardo Anselmi, che in modo speculare sono andati, ad importunarlo sul luogo del lavoro pretendendo risposte consone alle domande che conducessero lo Spada, a quanto postato su Facebook, poche parole in favore a Cpi. Risposte che portassero l’incensurato Spada ad affermare che CasaPound aveva accettato i voti della “mafia ostiense”. Intervista da mettere a disposizione di conduttori Rai senza alcuno scrupolo, per annunciare al mondo che Cpi (movimento nel quale i militanti senza alcuna cognizione storica si definiscono Fascisti del terzo millennio), era - come tanti altri partiti - coinvolta nel voto di scambio con una famiglia mafiosa.

Roberto Spada, insomma, doveva confermare a Daniele Piervincenzi, di appartenere ad una famiglia mafiosa e di aver trovato un accodo elettorale con Cpi.

Provocazione costruita ad arte con il solo scopo di infiammare lo scontro politico in vista dell'ormai prossimo ballottaggio di Ostia fra Giuliana Di Pillo, 5stelle e centrodestra, le quali si sono immediatamente dichiarate indignate, esprimendo solidarietà agli inviati (di regime) aggrediti. In particolare Giuliana Di Pillo ha aggiungendo: “Roberto Spada è lo stesso che ha dato appoggio, nel quasi totale silenzio degli altri partiti all'estrema destra di CasaPound.

Pur troppo il vicesegretario di Cpi, Simone Di Stefanom come sempre non ha compreso il risvolto politico, affermando senza riflettere: “per prendere le distanze ci vuole vicinanza che non esiste. Non possiamo rispondere di azioni di singoli soltanto perché hanno scritto su FacebooK che a Ostia c'é solo CasaPoumd.

Una presa di distanza non giustificata in quanto non necessaria. È vero, se si è stati attaccati è necessario difendersi, ma a volte, come in questo caso, la difesa risulta essere peggiore dell'attacco.

Più che prendere le distanze o esprimere solidarietà ai due informatori asserviti a questo regime, è giusto rivendicare gli stessi spazzi di cui godono i partiti italiani, dai 5stelle in poi, lontani, se non contro il nostro Popolo.

La comunità Fascista nel dire no a tutte le violenze, non può scordare le continue violenze a cui è sottoposta 365 giorni l'anno sia da parte delle merde rosse che degli organi di polizia, e ancor più dagli organi giudiziarie, le quali anche nel caso Ostia hanno fatto valere tutta la loro arroganza, arrestando il cittadino incensurato Roberto Spada.
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