Firenze: Botte davanti al Liceo Michelangiolo.

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Messaggio  Admin Lun 27 Feb 2023, 20:08

Firenze: Botte davanti al Liceo Michelangiolo. Pm_car10

Richiamare alla memoria i tanti magistrati scorretti, coordinatori dei reparti di polizia (Digos), che il più delle volte hanno comportamenti di tipo mafioso, ormai non basta più.

Il comportamento che hanno tenuto sin qui è più che oltraggioso , ordinare di perquisire le abitazioni di sei giovani, tra cui tre minorenni di Azione Studentesca , coinvolti in una nella rissa, perché di rissa si tratta, innanzi al liceo Mechelangiolo in via Colonna nella città di Firenze, è un atto di sopraffazione del potere contro coloro che quel potere intendono cambiare. Il pubblico ministero Carmine Pirozzoli tra l’altro, al pari di altri colleghi si è sbizzarrito nel formulare l’ipotesi di reato in lesioni aggravate.
I giovani di destra in qualunque caso meritano la prigione a truccare le prove deve pensarci la Digos della questura fiorentina.

Il fatto:

Sei giovani militanti di Azione Studentesca, “armati” di volantini, si portano all’ingresso del Liceo Michelangiolo. Ancor prima delle 8:00 per dare inizio alla – democratica - distribuzione di quei fogli, due energumeni rossi del collettivo Sum (Studenti Uniti Michelangiolo), si avvicinano ai giovani con la presunzione di impedire ai giovani di destra di dare inizio alla distribuzione dei volantini, a quel punto, solo a quel punto i giovani di AS hanno reagito in difesa della loro iniziativa e hanno avuto la meglio, uno degli energumeni è caduto a terra. Quale migliore occasione per restituire un po di botte ai prepotenti rossi.

BRAVI RAGAZZI! AVETE LA NOSTRA SOLIDARIETÀ, PER LA DIFFAMAZIONE RICEVUTA SENZA ELEMENTI OGGETTIVI. CONDIVIDIAMO LE VOSTRE BATTAGLIE CHE IN PARTE SONO ANCHE LE NOSTRE.

Averle date e non prese ha spinto ad un incessante sbraitare dei partiti d’opposizione è ancor più della dirigente (Comunista) Annalisa Savino del liceo scientifico "Leonardo da Vinci" di Firenze, la quale con una circolare indirizzata agli studenti, annuncia la bocciatura di quanti non si adeguano al pensiero unico della sinistra dei Soviet. Dimostrando che ricopre un ruolo di comando che non merita poiché la sua ignoranza è superiore a quelle degli studenti che frequentano l’istituto. Scrivere (a prescindere dell’accertamento dei fatti): bisogna isolare gli studenti che “onorano gli avi” e coloro che fanno politica in termini patriottici e identitari, ma soprattutto difende i valori di Patria e delle Frontiere. Una affermazione grave, specie quando tutto il mondo - asservito agli americani - esalta nel popolo Ucraino, in guerra, proprio quei valori.

Altro comportamento meschino è stato quello del dirigente (anch’egli Comunista) Luca Stefani, dell’istituto superiore Salvemini - Duca D’Aosta, il quale con un’ulteriore circolare si rivolge a l’intera città di Firenze scrivendo: «L'episodio non può essere rubricato come “rissa”. La sua matrice è evidente e non dobbiamo avere timori a catalogarla come vera e propria azione squadristica tipica della mala pianta del fascismo che è dura a morire e si ripropone come funesto rigurgito anche nel ventunesimo secolo».
Stefani, sottolinea che «nella vita è necessario schierarsi, senza accontentarsi di tiepide deprecazioni per l'accaduto, tutti noi dobbiamo schierarci contro il fascismo e la sua malsana ideologia basata sulla violenza che nella Repubblica Italiana per Costituzione non può avere assolutamente diritto ad esistere. Dobbiamo vigilare e tenere alta la guardia e sfidare ogni veleno autoritario e antidemocratico che in maniera strisciante riaffiora dalla palude della storia come un'Idra le cui teste non sono mai state del tutto mozzate.
Conclude invitando i docenti a dare lettura delle sue panzanate nelle classi».

In difesa delle inconcepibili dichiarazioni dei due dirigenti è intervenuto, persino, il presidente dell’Associazione nazionale dei presidi, il quale al pari di tutti i vili sinistri ha affermato: “il principio della libertà di espressione garantito dalla Costituzione vale, anche per i dirigenti scolastici. Diciamo noi - i quali possono escludere da questa garanzia gli studenti che non riflettono gli interessi delle sinistre.

A questi esseri inutili è andato ad aggiungersi il presidente della Cei, cardinale Matteo Zuppi, il quale (scordando gli anni in cui la chiesa indicava Mussolini quale Uomo della Divina Previdenza) al margine dell’inaugurazione dell’Anno accademico all’Università Roma Tre dice ha detto. “mi auguro che non ci sia nessuna ripresa di forma di violenza e d’intolleranza. Di nessun tipo", accettare modalità squadriste di qualunque genere è esattamente il contrario di quello che dobbiamo vivere.

Se chi doveva essere superparte, ha voluto dire la sua condannando a prescindere i giovani che intendevano distribuire alcuni volantini, subendo la violenta contrapposizione dei sinistri del collettivo Sum, molto peggiore è stata la rappresentazione del fatto da parte dei comunisti, camuffati.

Matteo Renzi, fa sentire la propria voce affermando: "In uno dei principali licei della città di Firenze abbiamo dovuto assistere a un atto di violenza squallido e vigliacco compiuto da alcuni militanti di Azione studentesca nei confronti di alcuni ragazzi del Collettivo di sinistra. La penso come Gabriele Toccafondi, Nicola Danti, Ivan Scalfarotto e Francesco Bonifazi che sono intervenuti sull'argomento a nome di Italia viva. E anch’io ringrazio per il senso civico la professoressa che è intervenuta per separare i ragazzi, augurandomi che i colpevoli siano chiamati a rispondere subito della loro violenza.

Enrico Letta, invece scrive: “Un rave ha provocato un putiferio e una normativa di urgenza da parte del Governo Meloni. Governo che mantiene il silenzio sull'inaccettabile pestaggio squadrista avvenuto davanti al liceo Michelangelo di Firenze. Silenzio che se continua si fa complice”.

Hanno detto la loro anche i due comunisti, candidati alla segreteria del P.C.I., P.D.S., L’Ulivo oggi P.D., Elly Schein e Stefano Bonaccini, quest’ultimo sostenuto anche dal sindaco di Firenze Dario Nardella il quale su quanto accaduto al “Michelangiolo ha espresso il suo sdegno denunciando, come tutti i comunisti, l’azione “squadrista” .

Sindaco che nel 2018 in occasione della grave aggressione avvenuti il 15 maggio mattina a Novoli, ad opera di attivisti dei collettivi, i quali hanno ferito gravemente “frattura incompleta dello sterno” un militante candidato nella lista Azione Universitaria . In quell’occasione Nardella non trovo le parole per condannare l’aggressione, come pure gli organi stampa di polizia e di giustizia, i quali si sono guardati bene di premurarsi ad ordinare perquisizioni nelle abitazioni degli assalitori.

Le false “democrazie” pagano gli sporca pagine per orientare l’opinione pubblica contro le forze che lottano l’americanismo e il loro liberalismo, responsabile dell’impoverimento delle masse popolari.

Anche questa persecuzione si annovera fra le paure dei potenti, i quali dopo l’allargarsi della falla dell’astensionismo si sentono ancor più in pericolo.
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