Elio Di Scala: Presente!

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Messaggio  Admin Mer 03 Giu 2009, 00:47

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Cognome e Nome: Elio DI SCALA

Luogo e data della morte: Roma 23 giugno 1994

Descrizione:
Sono le 15.35 del 23 giugno ’94 quando in via Isacco Newton, nel quartiere Portuense, cinque uomini, a pochi minuti dalla chiusura, entrano in azione in una agenzia della Banca Commerciale Italiana (COMIT), quattro sono entrati con le pistole in pugno, mentre il quinto è rimasto fuori, preso quanto c’era in cassa, trovano l’uscita sbrancata dall’incoscienza della guardia giurata, Alfonzo Tortorella, di 49 anni, che chiuso nella guardiola blindata si sente al sicuro, i quattro lo invitano ad aprire, al rifiuto, cominciano a sparare contro la guardiola, Tortorella, postosi in difesa delle banche usuraie, viene colpito a morte, nello scontro a fuoco viene colpito alla testa Elio Di Scala, 31 anni, capo del gruppo, che morirà sul colpo.

Elio, negli anni 70 – 80, è uno dei tanti giovani che vivono la contrapposizione politica da eroe, con la sua attività garantisce quella libertà che il regime demo-capitalista intende togliere ai fascisti. Non accetta di subire in silenzio i continui attacchi sferrati dai servi del capitalismo che in nome dell’antifascismo devastano le sedi dei fascisti, portando in quelle sedi anche la morte, ritenne giusto reagire, muovendosi nell’entourage extraparlamentare con grande determinazione.

Un giovane che, forse, non è al livello cultura dei “capi”, che però ammiravano il suo coraggio.
Un fascista di razza a cui affibbiarono il soprannome “Kapplerino”, per la decisione dimostrata nelle azioni e per la sua grande abilità nell’uso delle armi.

Elio, diceva, quando si entra in questo circuito qualcosa ti cambia, nella testa: ti consideri allo stesso tempo un militante politico, un soldato, un combattente che vuole contribuire a cambiare il mondo, cercando risposte più profonde.

Biografia:
Elio Di Scala, è piccolo ma determinato, un ragazzo molto riservato e ben educato, abita a Roma, a Porta San Paolo (Parioli), con la madre e le sorelle.
Appena sedicenne si infiamma dell’ideale fascista, inizia a frequentare assiduamente via Pavia dove ha sede il Fuan, (organizzazione universitaria del Msi.), successivamente si avvicina ai Nuclei armati rivoluzionari (Nar) gruppo extraparlamentare.

Stato processuale:
I magistrati antifascisti vollero umiliarlo non solo incarcerandolo più volte, ma anche rinchiudendolo nel manicomio criminale di Montelupo Fiorentino, metodo questo, utilizzato anche nell’ex Unione Sovietica (URSS), nei confronti dei promotori del dissenso a quel regime capitalista.
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