Scuola: prepotenza antiFascista
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Scuola: prepotenza antiFascista
Mentre il presidente Mattarella e gli organi d’informazione sostenuti dalla magistratura a ogni livello continuano a perseguire i sei giovani di Azione Studentesca che il 20 febbraio 2023, volevano esercitare il diritto “democratico” del volantinaggio presso il Liceo Michelangiolo, dove due energumeni del collettivo hanno fatto di tutto per impedire loro ciò avesse luogo. Prepotenza che ha portato alla rissa. Occasione che questa volta ha portato al pestaggio di due dei vili rossi, - apriti Cielo - , gli antiFascisti gridano allo scandalo, organizzano assemblee e manifestazioni, la magistratura cerca un modo per incriminare i sei giovani che hanno avuto la meglio, mentre nulla fa per i fatti accaduti il 10 marzo 2023 presso Campus Luigi Einaudi di Torino, dove si è verificato l'ennesimo caso di aggressione agli studenti del Fuan – Azione Universitaria, da parte dei collettivi i quali intendevano impedire un volantinaggio che aveva lo scopo di presentare le proprie proposte in vista dell’elezioni studentesche del 28, 29 e 30 marzo.
In quest’occasione i militanti del Fuan pur non indietreggiando non si sono lasciti coinvolgere in un’ennesima rissa.
La storia si è ripetuta, il tentativo è noto: impedire che nelle scuole e nelle università vi sia un pensiero capace di contrastare quello imposto dagli antiFascisti. I vermi dei collettivi hanno fatto partire poco dopo le 17:00 un tam tam nelle chat: "Ci sono i fasci, venite all'Einaudi". Al campus universitario torinese, intanto, si alzavano i ben noti cori in favore dei massacri delle foibe e del maresciallo Tito. "Uccidere un fascista non è reato", "Le sedi dei fascisti si chiudono col fuoco ma coi fascisti dentro, sennò è troppo poco", "Fascisti carogne tornate nelle fogne", "Il maresciallo Tito ce l'ha insegnato, infoibare i fascisti non è reato", e così via. Niente di nuovo, visto che si tratta dei soliti slogan degli anni Settanta che vengono ripresi e rimarcati a ogni occasione.
Ancora una volta, un volantinaggio pacifico gli antiFascisti volevano mutarlo in una azione violenta, cercando lo scontro per giungere alla solita narrazione vittimistica che vede i media costantemente puntare il dito contro le organizzazioni di destra.
Mentre magistratura e forze di polizia restano estranei all’accadimento, i rappresentanti degli studenti del Fuan – Azione Universitaria, spiegano: "Abbiamo assistito al tentativo di impedire con la violenza un nostro volantinaggio. Ovviamente la nostra risposta è stata ferma e determinata, non ci siamo fatti intimidire e abbiamo continuato a distribuire agli studenti di passaggio il materiale elettorale.
È inaccettabile però che simili situazioni possano avvenire, in uno spazio universitario". "Non è la prima volta che gli antiFascisti dei collettivi universitari provano a zittire con violenza, minacce e intimidazioni, chi ha la sola colpa di non pensarla come loro. Oggi abbiamo ribadito con la nostra presenza fisica che l'Università non è il luogo in cui imporre il pensiero unico e che non ci arrenderemo, continuando a rappresentare,la voce di tutti gli studenti liberi".
In quest’occasione i militanti del Fuan pur non indietreggiando non si sono lasciti coinvolgere in un’ennesima rissa.
La storia si è ripetuta, il tentativo è noto: impedire che nelle scuole e nelle università vi sia un pensiero capace di contrastare quello imposto dagli antiFascisti. I vermi dei collettivi hanno fatto partire poco dopo le 17:00 un tam tam nelle chat: "Ci sono i fasci, venite all'Einaudi". Al campus universitario torinese, intanto, si alzavano i ben noti cori in favore dei massacri delle foibe e del maresciallo Tito. "Uccidere un fascista non è reato", "Le sedi dei fascisti si chiudono col fuoco ma coi fascisti dentro, sennò è troppo poco", "Fascisti carogne tornate nelle fogne", "Il maresciallo Tito ce l'ha insegnato, infoibare i fascisti non è reato", e così via. Niente di nuovo, visto che si tratta dei soliti slogan degli anni Settanta che vengono ripresi e rimarcati a ogni occasione.
Ancora una volta, un volantinaggio pacifico gli antiFascisti volevano mutarlo in una azione violenta, cercando lo scontro per giungere alla solita narrazione vittimistica che vede i media costantemente puntare il dito contro le organizzazioni di destra.
Mentre magistratura e forze di polizia restano estranei all’accadimento, i rappresentanti degli studenti del Fuan – Azione Universitaria, spiegano: "Abbiamo assistito al tentativo di impedire con la violenza un nostro volantinaggio. Ovviamente la nostra risposta è stata ferma e determinata, non ci siamo fatti intimidire e abbiamo continuato a distribuire agli studenti di passaggio il materiale elettorale.
È inaccettabile però che simili situazioni possano avvenire, in uno spazio universitario". "Non è la prima volta che gli antiFascisti dei collettivi universitari provano a zittire con violenza, minacce e intimidazioni, chi ha la sola colpa di non pensarla come loro. Oggi abbiamo ribadito con la nostra presenza fisica che l'Università non è il luogo in cui imporre il pensiero unico e che non ci arrenderemo, continuando a rappresentare,la voce di tutti gli studenti liberi".
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