"LaVerità": Quando finisce un amore.

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Messaggio  Admin Gio 19 Ott 2023, 19:54

"LaVerità": Quando finisce un amore. Libera86

Riportiamo quanto scritto dal sito "LaVerità": Quando finisce un amore. Heliod11 articolo che ci pregiamo di condividere con quanti seguono questo Forum.
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Quando finisce un amore – sebbene definire amore un rapporto basato sulla convenienza è un po’ troppo – tutto quello che prima rappresentava un pregio e veniva percepito come rose e fiori, accentua e rende più doloroso l’eventuale tradimento subito, trasformando in odio e risentimento la precedente passione. E i difetti dell’altro, prima sopportati ignorati e sottaciuti, esplodono in tutta la loro evidente insostenibilità, non nascondendosi più il fastidio e l’insofferenza.
In molti avevano eletto il quotidiano La Verità come fonte giornalistica di riferimento, per informarsi sulle cose del mondo e trovare conferme al proprio sentire e alle proprie intuizioni; specie dopo aver smesso di guardare la TV e fuggiti i social come la peste. Nel gran mare del pensiero unico e dell’appiattimento sulla narrazione pandemica, il giornale di Belpietro si era affermato come utile fonte di informazione non allineata al dilagante conformismo, offrendo la possibilità di udire un’altra campana, i cui rintocchi controcorrente hanno continuato a risuonare anche sulla guerra russo-ucraina, sulle follie gender o le cretinate climatiche.

Questo ruolo di voce libera interpretato da La Verità aveva fatto mettere da parte tante cose inaccettabili e fastidiose che circolavano sulle sue pagine, come la presenza fra i collaboratori del “compagno radicale cavalcatore di ogni tigre, uomo furbino” Daniele Capezzone, o le volgarità da “cristiana rinata” di Silvana De Mari, le cui tirate antislamiche erano solo in parte mitigate dalle risposte alle balle pandemiche. Mentre bastava semplicemente saltare di sana pianta gli articoli di Pelanda, come  si fa con la pubblicità di un “pompe funebri” o di un “compro oro”, per risparmiarsi le sue marchette sioniste.

Ora che “il dado è tratto”, con un Francesco Borgonovo, la cui intelligenza non può essere messa in discussione, in chiara difficoltà e intento ad arrampicarsi sugli specchi per spiegare l’inspiegabile; e Mario Giordano, il quale pretendeva di cantare fuori dal coro, martellandoci gli attributi coi ladri di case, scivolare maldestramente e cadere in modo scomposto sui… ladri di terra e territori; non è più credibile chi denunciava (a costo zero!) le piccole precedenti bugie, per poi finire per sposare la madre di tutte le menzogne. Quella che presiede alle Emergenze e alle finte Crisi mondiali, promuovendo la sinistra Agenda di Davos, e piegandosi alla “Cappa” che tutto ricopre e avvolge (vero Veneziani!?): unica origine dei nostri guai attuali.
C’era fiducia nella linea del giornale e si prendevano per buone le sue ragioni; per cui è stata una vera delusione assistere al voltafaccia di coloro che avevano documentato le precedenti bugie e falsità, mostrando di conoscere molto bene le tecniche di falsificazione mediatica e di manipolazione dei fatti, come i finti massacri e robe simili. Non è, dunque, possibile credere ora alla loro buona fede, e viene da chiedersi se essi non abbiano ricevuto “una proposta che non si può rifiutare”. Forse un nuovo agguato sul pianerottolo di casa all’eroico direttore Belpietro? O forse, molto più semplicemente, facevano finta e scherzavano prima, per dare in pasto a un ampio bacino di lettori (orfani di ogni verità!) un prodotto richiesto e atteso, per accumulare un grande numero di copie vendute, che in effetti c’è stato. Anche perché, qualora costoro volessero invece accreditarsi come organo ufficiale del sionismo – con i relativi benefici di legge (e di logge) – dovrebbero mettersi in coda (una lunga coda!) ed entrare in competizione con un imbattibile campione, ripugnante al massimo grado come Il Foglio, irraggiungibile nel disgusto e insuperabile nel raccapriccio, essendo a denominazione veramente d’origine controllata.

In ogni caso, visti i precedenti e le pretestuose modalità (come nel continuamente evocato “11 Settembre”), l’attuale spiegamento di forze scese in campo per promuovere questa nuova campagna emergenziale non fa sperare in niente di buono, ed è, probabilmente, propedeutica a una svolta molto brutta e negativa. Rassegniamoci, quindi, ad assistere a nuovi orrori nel nome della democrazia, e a vivere scenari catastrofici, come una probabile soluzione finale per il popolo palestinese, col plauso entusiasta di tutti i buffoni democratici. Anche perché, uscendo dalla cronaca e guardando a un piano superiore, è noto il ruolo che l’area mediorientale e i popoli che la abitano dovranno svolgere in chiave escatologica, in vista della fine del ciclo attuale.

Consapevoli, quindi, che certe presunte verità – ma autentiche falsificazioni – hanno l’unico scopo di creare confusione e limitare l’intelligenza umana, alla luce dell’insegnamento evoliano, facciamo in modo che ciò su cui non possiamo nulla, nulla possa su di noi, ed evitiamo di dar credito a pubblicazioni e personaggi rivelatisi inattendibili e inaffidabili, risparmiando così tempo denaro e libertà di pensiero.
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