Paolo Borsellino: 19 Luglio 1992 – 19 luglio 2010

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Messaggio  Admin Dom 18 Lug 2010, 04:35

Paolo Borsellino:  19 Luglio 1992 – 19 luglio 2010 Paolo_12

Diciotto anni fa, in una domenica caldissime, poco dopo le 17, in via d'Amelio, a Palermo, scoppiò l'inferno, un'autobomba  uccise il giudice Paolo Borsellino e cinque giovani agenti della sua scorta. Il  ricordo  della strage è divenuto maggiorenne, ma ancora non conosce i genitori.

Liberapresenza, rivendica il diritto di ricordare un giovane Camerata, che da grande ha vissuto conservando i valori dello Stato, e per esso si sacrifico.

Diciotto anni di governi corrotti, diciotto anni d’inutili indagini della magistratura, ci consentono di rivendicare il diritto di unirci al pensiero del fratello di Borsellini, Salvatore, il quale in una affollata aula magna del palazzo di giustizia di Palermo  ricorda gli ultimi istanti del fratello è commuove l’intera sala: “ Mia madre sentì suonare il citofono e si sposto nell’altra stanza, sentì l’esplosione il suo cervello ha rimosso che sotto le macerie ci potesse essere il figlio Paolo, ha pensato ad una fuga di Gas”.  “ Quel giorno  mio fratello ha voluto prendere in braccio mia madre chiudendogli gli occhi per non farle vedere l’orrore che c’era in via D’Amelio – ha proseguito – subito dopo l’esplosione, mia madre scalza scese per le scale che erano piene di vetro, per le finestre che si erano infrante ma non si ferì.  
Un vigile del fuoco la prese in braccio a la portò in ospedale. Passò proprio accanto al trono di Paolo , cioè di quello che restava di mio fratello ormai carbonizzato senza dire nulla. Non può averlo visto. Ecco perché sono ancora convinto che è stato mio fratello a chiuderle gli occhi con la mano”. "C'erano - ha detto ancora Salvatore Borsellino -  pezzi di cadavere e di cervello sparsi ovunque. Un orrore che non può essere dimenticato".
Come possiamo scordare Paolo Borsellino e i suoi cinque agenti di scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. Come afferma sul periodico online della Fondazione Farefuturo, il direttore Filippo Rossi, uno dei sostenitori di quel TRADITORE di FINI (to), il quale attraverso il web ha inteso provocare altri traditori pronti a sedersi sulle poltrone che i finiani quanto prima saranno costretti a lasciare.
Il Sig. Rossi, si chiede: “Ma dove siete finiti voi della destra “legge e ordine?”  

“Dove stanno tutti? Dove diavolo sono finiti? Nessuno, non c’è più nessuno, tutti nascosti dentro qualche bar o dietro qualche macchina ad aspettare che arrivino momenti migliori… Dove sono finiti quelli che sparlavano di valori di destra? E quelli che gonfiavano il petto gridando “traditori”? Dove sono finiti quelli che ogni anno mettono il loro simbolo sotto le facce di Falcone e borsellino? E dove sono finiti, anche, quelli della destra “legge e ordine”? E quelli della tolleranza zero? Dove sono finiti? Dove diavolo sono finiti quelli che stanno sempre dalla parte delle forze dell’ordine, quelli che la sicurezza è tutto, quelli che la lotta alla mafia… Nessuno: tutti zitti, tutti in silenzio.

Ma come? E i vostri sacri e inviolabili valori dove sono finiti? Ve li siete persi per strada? La parole roboanti, i discorsi duri e puri. Dove è finita la vostra destra? Dove sono finiti “dio patria e famiglia”? E la moralità? E il rispetto delle regole? E la tradizione? E l’eroismo? Dove è finita la vostra intransigenza? La vostra severità? Era solo retorica? Era solo una parola per riempire qualche manifesto e qualche striscione?
Cosa direbbero i vostri eroi di questo silenzio? Ve lo siete chiesto? Cosa direbbero oggi Falcone e borsellino sulle intercettazioni? O sulle varie cricche che stanno infestando la politica italiana? E di “Mangano eroe”, cosa direbbero “Giovanni e Paolo”? Chiedetevelo prima di mettere ancora le loro facce sui vostri manifesti.

E chiedetevi anche chi sono i veri traditori: se sono quelli che guardano al futuro e alla società senza fare comizi ma al momento giusto sanno da che parte stare, sanno capire le differenze essenziali; o se sono quelli che per tutta la vita si riempiono la bocca di valori che poi, quando i nodi vengono al pettine, fanno finta di non sapere più cosa siano… Fanno finta di non essere coinvolti: e si nascondono dentro un bar o dietro una macchina… Magari per fare capolino subito dopo e ricominciare a fare le stesse prediche di prima. Quando le parole non servono più…” .

Il Sig Rossi, ha volutamente scordando che quella destra che oggi provoca, nelle competizioni elettorali tutta insieme raggiunge appena  l’ 0,58%, i “Leader ” di quei partitini personali (alla finiana) mirano soltanto a sedere alla tavole del Ladrone, e pertanto nulla hanno più da condividere con la destra identitaria, mentre la destra conservatrice,  tracciata dal TRADITORE FINI-to,  costruita o meglio in costruzione se Casini lo vorrà  è costretta a rinnegare i valori che furono del M.S.I..
Il Fini-to ha capito di non contare più nulla nel P.d.L., e che conterà ancor meno quando ne sarà fuori. La sua moralità la conosciamo da anni e per questo le provocazioni non ci toccano, considerando che, chi l’ha seguito non può che avere la stessa moralità.

Noi, vogliamo ricordare ai Traditori che, il movimento della fiamma non rappresentava né la destra conservatrice, né la destra liberale. Fini (to)  dovrebbe saperlo, i Fascisti stanno da sempre dalla parte dello Stato e per esso con le forze che garantiscono, ordine, sicurezza e soprattutto lottano la mafia, criminale e politica.
I nostri ragionamenti, da sempre sono fermi e chiari, cosi come il nostro credo “Dio Patria e Famiglia”. Noi Fascisti del “Boia chi Molla” abbiamo garantito e garantiremo i valori, da voi TRADITI, nei secoli, rimandando al mittente gli interrogativi posti.
La vostra presunzione vi fa credere che il nostro EROE BORSELLINO, avrebbe avallato le abiure di Fini (to).
Noi Fascisti, siamo certi che non l’avrebbe fatto.
Noi Fascisti non abbiamo mai considerato il ladrone un nostro riferimento, il provvedimento sull’intercettazioni e cosa vostra, noi la  legge l’avevamo e funzionava pure bene, per quanto riguarda le cricche sono il cancro della  “democrazia” rappresentativa, divenuta vangelo per i TRADITORI FINIANI.  Per questo almeno oggi tacete.

OGGI  LASCIATECI RICORDARE UN MAGISTRATO CORAGGIOSO!  

Un Magistrato, al quale la vostra “democrazia” non ha saputo garantire nemmeno l’integro il  monumento posto la sera prima  nella città di Palermo, nella centrale Via Libertà, proprio alla vigilia del diciottesimo anniversario della strage di Via Damelio.

Un Magistrato, che con il suo sacrificio a dato visibilità politica alla sorella, la quale dal suo alto scranno “politico”dichiara: "L'attuale momento e' peggiore del '92. Allora sapevano chi erano gli amici e chi i nemici. Con tutti i limiti del caso, si sapeva a chi affidare la propria fiducia. Oggi non e' più così. Sappiamo che non possiamo fidarci praticamente di nessuno. Per anni ci sono state dette bugie proposte come verità. Oggi sappiamo che non c'e' verità. Finora sono emersi coriandoli di verità, ma siam ben lontani da essa.   (….).
La sinistra con Rita Borsellino schierata dalla sua parte, si è appropriare del ricordo del fratello Paolo,  strumentalizzando un uomo che con quell’ambiente non aveva nulla a che dividere,
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e i finiani provocano noi fascisti.
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