Tradimento dell'Austria - Ungheria ai danni dell'Italia
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Tradimento dell'Austria - Ungheria ai danni dell'Italia
Nel 1882 l’Italia, trascurando le aspirazioni degli irredentisti, aderì alla Triplice Alleanza per proteggersi dal costante pericolo rappresentato dall’ostilità della Francia nei confronti del nostro giovane Stato e per entrare nel quadro politico delle potenze mondiali. Tale adesione, oltre ad inserire automaticamente l’Italia nel gioco dei problemi internazionali, le assicurò l’aiuto dell’Austria a della Germania nel caso, come si temeva, venisse attaccata dalla Francia.
Il trattato, che aveva la validità di cinque anni, venne successivamente rinnovato ogni sei anni fino a raggiungere la durata di trent’anni, nel corso dei quali vennero apportate parecchie sostanziali modifiche a vantaggio dell’Italia. Tali modifiche contemplavano per l’Italia la concessione di occupare territori nei balcani, nel caso in cui l’Austria non riuscisse a mantenere lo statu quo in Oriente; l’aiuto della Germania nel caso in cui la Francia avesse tentato di allargare l’occupazione della Tripolitania e del Marocco, e l’appoggio della stessa per la questione africana; l’approvazione dell’Austria per l’azione italiana in Libia. Il Trattato, tra l’altro, con l’articolo sette stabiliva: << l’Austria – Ungheria e l’Italia, che mirano solo alla conservazione dello statu quo in Oriente, si obbligano a far valere la loro influenza affinché ogni mutamento territoriale dannoso ad una o all’altra delle Potenze contraenti venga evitato; esse si daranno tutte le spiegazioni atte a chiarire le intenzioni rispettive come quelle di altre Potenze. Se si avverasse il caso che, nel corso degli avvenimenti, il mantenimento dello statu quo nel territorio balcanico, nelle coste o nelle isole ottomane dell’Adriatico o dell’Egeo divenisse impossibile e che – sia in conseguenza del procedimento di una terza Potenza, sia per altre cause – l’Austria o l’Italia fossero costrette a mutare lo statu quo con una occupazione temporanea o duratura , questa occupazione potrà avvenire solo dopo precedenti accordi fra le due Potenze, in base al principio di reciproco compenso per tutti vantaggi territoriali o d’altro ordine che una di esse venisse a conseguire oltre al presente statu quo e in modo da soddisfare le pretese giustificate d’ambo le parti>>.
Dopo l’attentato di Serajevo che costo la vita all’arciduca ereditario Francesco Ferdinando d’Austria - Este e alla consorte duchessa di Hohenberg, e la immediata conseguente azione dell’Austria contro la Serbia che portò alla guerra europea e ad una nuova situazione balcanica, il Governo italiano invitò ripetutamente l’Austria all’osservanza dell’articolo 7 del trattato della Triplice Alleanza.
In precedenza l’Austria aveva infranto il trattato alterando lo statu quo del settore balcanico con l’annessione della Bosnia – Erzegovina, senza nulla concedere all’Italia ; e aveva finito per compromettere gli esistenti rapporti di cordialità non restituendo la visita ad Umberto I ed impiccando Guglielmo Oberdan.
Nonostante ciò e ma grado l’imperatore Francesco Giuseppe in dispregio al trattato, avesse attaccato la Serbia senza consultare l’Italia, limitandosi soltanto a chiedere telegraficamente la collaborazione dell’esercito italiano, l’Italia, in rispetto all’articolo 4, osservò un’amichevole neutralità.
Solo dopo l’avvenuta occupazione della Serbia l’Italia, come suo preciso diritto, chiese i compensi territoriali che le spettavano; ma l’Austria prima trascurò, le richieste, poi fece rispondere che i territori sarebbero stati consegnati a fine guerra ed infine, invita a precisare l’entità, propose attraverso il Ministro degli Esteri Barone Burian, che in cambio di un’amichevole neutralità, della concessione di piena libertà d’azione all’Austria nei Balcani, e dello impegno da parte dell’Italia di nulla più pretendere per le future conquiste austriache, ci avrebbe dato i distretti di Trento, Rovereto, Riva e parte del distretto di Tione. Tali assurde proposte miravano dunque a dare all’Austria il diritto di occupare mezza Europa, col solo compenso di Trento per l’Italia.
E’ l’articolo 7 del trattato della Triplice Alleanza?
Il governo italiano non accettò e annunziò al mondo il tradimento austriaco mentre le masse irredentistiche ritornavano ad accarezzare il sogno di portare il tricolore su Trento, Trieste e la Dalmazia.
L’Austria, che in ogni sua azione politica, diplomatica e militare, aveva ignorato tutte le causali del trattato della Triplice Alleanza, operando nel solo esclusivo interesse del suo impero, e tradendo gli impegni assunti, scaglio per prima contro l’Italia l’accusa di tradimento.
Il trattato, che aveva la validità di cinque anni, venne successivamente rinnovato ogni sei anni fino a raggiungere la durata di trent’anni, nel corso dei quali vennero apportate parecchie sostanziali modifiche a vantaggio dell’Italia. Tali modifiche contemplavano per l’Italia la concessione di occupare territori nei balcani, nel caso in cui l’Austria non riuscisse a mantenere lo statu quo in Oriente; l’aiuto della Germania nel caso in cui la Francia avesse tentato di allargare l’occupazione della Tripolitania e del Marocco, e l’appoggio della stessa per la questione africana; l’approvazione dell’Austria per l’azione italiana in Libia. Il Trattato, tra l’altro, con l’articolo sette stabiliva: << l’Austria – Ungheria e l’Italia, che mirano solo alla conservazione dello statu quo in Oriente, si obbligano a far valere la loro influenza affinché ogni mutamento territoriale dannoso ad una o all’altra delle Potenze contraenti venga evitato; esse si daranno tutte le spiegazioni atte a chiarire le intenzioni rispettive come quelle di altre Potenze. Se si avverasse il caso che, nel corso degli avvenimenti, il mantenimento dello statu quo nel territorio balcanico, nelle coste o nelle isole ottomane dell’Adriatico o dell’Egeo divenisse impossibile e che – sia in conseguenza del procedimento di una terza Potenza, sia per altre cause – l’Austria o l’Italia fossero costrette a mutare lo statu quo con una occupazione temporanea o duratura , questa occupazione potrà avvenire solo dopo precedenti accordi fra le due Potenze, in base al principio di reciproco compenso per tutti vantaggi territoriali o d’altro ordine che una di esse venisse a conseguire oltre al presente statu quo e in modo da soddisfare le pretese giustificate d’ambo le parti>>.
Dopo l’attentato di Serajevo che costo la vita all’arciduca ereditario Francesco Ferdinando d’Austria - Este e alla consorte duchessa di Hohenberg, e la immediata conseguente azione dell’Austria contro la Serbia che portò alla guerra europea e ad una nuova situazione balcanica, il Governo italiano invitò ripetutamente l’Austria all’osservanza dell’articolo 7 del trattato della Triplice Alleanza.
In precedenza l’Austria aveva infranto il trattato alterando lo statu quo del settore balcanico con l’annessione della Bosnia – Erzegovina, senza nulla concedere all’Italia ; e aveva finito per compromettere gli esistenti rapporti di cordialità non restituendo la visita ad Umberto I ed impiccando Guglielmo Oberdan.
Nonostante ciò e ma grado l’imperatore Francesco Giuseppe in dispregio al trattato, avesse attaccato la Serbia senza consultare l’Italia, limitandosi soltanto a chiedere telegraficamente la collaborazione dell’esercito italiano, l’Italia, in rispetto all’articolo 4, osservò un’amichevole neutralità.
Solo dopo l’avvenuta occupazione della Serbia l’Italia, come suo preciso diritto, chiese i compensi territoriali che le spettavano; ma l’Austria prima trascurò, le richieste, poi fece rispondere che i territori sarebbero stati consegnati a fine guerra ed infine, invita a precisare l’entità, propose attraverso il Ministro degli Esteri Barone Burian, che in cambio di un’amichevole neutralità, della concessione di piena libertà d’azione all’Austria nei Balcani, e dello impegno da parte dell’Italia di nulla più pretendere per le future conquiste austriache, ci avrebbe dato i distretti di Trento, Rovereto, Riva e parte del distretto di Tione. Tali assurde proposte miravano dunque a dare all’Austria il diritto di occupare mezza Europa, col solo compenso di Trento per l’Italia.
E’ l’articolo 7 del trattato della Triplice Alleanza?
Il governo italiano non accettò e annunziò al mondo il tradimento austriaco mentre le masse irredentistiche ritornavano ad accarezzare il sogno di portare il tricolore su Trento, Trieste e la Dalmazia.
L’Austria, che in ogni sua azione politica, diplomatica e militare, aveva ignorato tutte le causali del trattato della Triplice Alleanza, operando nel solo esclusivo interesse del suo impero, e tradendo gli impegni assunti, scaglio per prima contro l’Italia l’accusa di tradimento.
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