Orgogliosamente Fascista e razzista. Solo per provocare!

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Messaggio  Admin Ven 21 Nov 2014, 23:52

Orgogliosamente Fascista e razzista. Solo per provocare! Nicoly10

Friuli Venezia Giulia: “Orgogliosamente Fascista e razzista” questo scrive il latisanese Nicolò Fantin nel post pubblicato sul suo profilo Facebook, la cui copertina annuncia che i vertici di Forza Italia gli avevano conferito l’incarico a membro del Coordinamento regionale dei giovani del Friuli Venezia Giulia  iscritti in quel partito.

Una vergognosa affermazione che Fantin, poco dopo declassa a semplice provocazione: “volevo esternare il mio pensiero, in quanto non accetto che si additi, ingiustamente, come razzista o fascista, chiunque creda che il fenomeno dell’immigrazione sia profondamente mal gestito e vada regolamentato, visto che è folle destinare fondi per aiutare i migranti, quando i cittadini italiani stanno facendo la fame senza ottenere vere risposte dal governo nazionale. E credo che l’Italia e gli italiani non possano più pagare questi prezzi, senza essere per primi tutelati”. Affrettandosi a precisare, il fascismo e il razzismo sono ben altra cosa, che condanno e dalle quali mi distacco senza se e senza ma.

Su Facebook il folle post di Fantin viene difeso da Micaela Sette, ex sindaco di Latisana oggi coordinatore comunale di Forza Italia, la quale dice “il post va letto tutto, fino in fondo, prima di commentarlo. Io capisco che la frase vuole essere una provocazione, ovvero una risposta a chi bolla come “fascista e razzista” chi la pensa diversamente. Infatti, il post ha tanti “se”, come condizione al suo affermare di preferire di essere bollato come fascista e razzista piuttosto che non combattere la falsa solidarietà e il falso buonismo”, aggiungendo che, è meglio essere accusati di esserlo, piuttosto che fregarsene dei propri cittadini.
Qualche settimana fa, in una riunione di direttivo, abbiamo proprio discusso dell’iniziativa di promuovere anche a Latisana la raccolta di firme a favore di una legge che regoli l’immigrazione.

Letto o no fino in fondo, il post viene utilizzo per accentuare il sentimento discriminatorio della storia del ventennio Fascista nel quale anni dopo la conquista dell’Impero venne pubblicato il manifesto del razzismo italiano, con il solo intendo di rafforzare, ripetiamolo, l’unità nazionale, ed il santo orgoglio ad essa connesso.  

Nicolò Fantin, autodefinendosi liberale non può dichiarasi, qualunque sia il motivo “orgogliosamente Fascista e razzista”, in quanto le leggi razziali furono necessarie al fascismo proprio per rendere ancor più incisiva la lotta al bolscevismo e al liberalismo, da lui tanto decantato.  

Le due parole – Fascismo e razzismo - utilizzate da sempre dai vili servitori del capitalismo internazionale per denigrare i fascisti, unici veri antiliberisti, ripetono la loro inutile ossessionatamente retorica sul web, dove si possono   trovano centinaia di post con odiose menzogne, che noi fascisti non abbiamo mai tenuto in considerazione, ma non posiamo accettare che un responsabile giovanile di Forza Italia nostro nemico al pari dei demo-comunisti strumentalizzi quelle parole per giustificare il pensiero di politicanti asservitosi ad un Capopartito pregiudicato.

Il Fascismo non fu mai contro, ma per. Nel pensiero di Mussolini, l’orgoglio di razza moltiplicava e approfondiva il nazionalismo, fortificando ulteriormente il valore nazionale. Che si rivelava “Nazione Schiatta”, perenne nell’unità di sangue, unità d’istinto oltre che di coscienza.  Nulla all’epoca premeva tanto quanto l’unità degli Italiani. Unità necessaria della forza! Mussolini sapeva ed insegnava che, tra i vari popoli vicini, il più unito sconfiggeva quelli disuniti.

Allora si premeva in sostanza, sulle seguenti duplici asserzione:
a) la Nazione Italiana è un’unità di sangue, è un’unità razziale, e tutti gli italiani sono ugualmente nobili;
b) nella indivisibile Nazione Italiana, meriteranno la funzione gerarchica quelli individui che altamente applicheranno la legge morale tradizionale nostra, romana (Patria e Onore) disponendo anche dell’intelligenza necessaria per applicarla in modo adeguato. L’entità Romana, che fu prima di tutto devozione alla Patria e allo Stato, è per noi il vertice della Tradizione, a cui ci riferiamo.
Naturalmente sarebbe dannoso, in nome del concetto di Arianità, voler comprendere nella nostra tradizione tutta la più illustre Storia di tutti i popoli ariani, compresi gli indo-afgani.
Se per esempio anche il buddismo, religione creata da Indiani di alta casta, dovesse essere compreso nella nostra Tradizione, questa diventerebbe qualcosa di cosi largo ed informe, da perdere ogni senso ed efficacia.

Cosi si spiegava al nostro popolo quello che oggi, sembra, continua a produrre tanto odio e divisione fra gli italiani e gli antitaliani, che per noi,  furono e tutt’oggi restano dei traditori.
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