Leonardo Perez: libero di esultare!

Ascoli, febbraio 2015: i servi rossi dello straniero hanno scritto una lettera aperta per denunciare quello che da vili ritengono essere “l’ennesimo oltraggio inferto all’immagine della città di Ascoli”.

Lettera, volta a censurare un momento d’esaltazione sportiva.

La censura è rivolta all’attaccante 26enne dell’Ascoli Leonardo Perez il quale dopo ogni gol esulta con un saluto romano rivolto alla curva dei tifosi ascolani. L’autore di questi ripetuti gesti in una lettera pubblicata sul sito del Club, declina che quel gesto abbiano valenza politica. Così la pensa anche il presidente dell’Ascoli Francesco Bellini, il presidente della Lega Pro Mario Macali e quello della Figc Carlo Tavecchio.

I servi rossi nella lettera aperta scrivono che,
- la città di Ascoli è “insignita della Medaglia d’Oro per attività partigiana”;
- lo stadio è intitolato a Cino Del Duca, decorato dal governo francese (a cui si era asservito) per la sua attività partigiana;
- Perez da quanto è arrivato al Del Duca, dopo ogni gol fatto in amichevole, in campionato o in Coppa Italia, esulta sotto la curva con il braccio teso, a cui la curva dell’Ascoli, notoriamente di destra, a questo gesto risponde con altrettanta fascistissima enfasi.

Sono passati dieci anni dai saluti romani di Paolo Di Canio rivolti alla Curva Nord della Lazio, e ancora questi falsi “democratici” non si rassegnano ma, questa volta nonostante controllano tutti gli organi d’informazione sono stati battuti. La loro definitiva sconfitta è stata certificata dal fatto che proprio l’altra notte ad Ascoli la targa di Largo delle Partigiane Picene, e stata soprascritta con Largo Leonardo Perez, e nei forum e sui social network, i tifosi dell’Ascoli si scagliano contro i servi rossi, al grido di “me ne frego”.
È tempo che questi servi la smettano di pretendere un pensiero unico! L’avranno capito?