28 giugno 2016, aeroporto di Istanbul: un altro attentato contro il popolo inerme.
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28 giugno 2016, aeroporto di Istanbul: un altro attentato contro il popolo inerme.
Ancora una volta dobbiamo scrivere di una giusta violenza, che purtroppo è indirizzata ad un obbiettivo sbagliato.
Terrorizzare o colpire la gente comune era in uso durante la seconda guerra mondiale, quando gli anglo-americani aeriobombardavano i quartieri popolari delle città italiane, tedesche e giapponesi, arrivando all’estremo crimine nello sganciare le Bombe Atomiche del 6 e 9 agosto 1945 su Hiroshima, e Nagasaki.
Imitare queste due nazioni criminali ad oltre 70 anni delle fine di quella guerra genera in noi grandi perplessità.
Eppure l’esempio dell’agire in questo tempo ci è pervenuto il 16 giugno 2016 dai potenti d’Inghilterra, i quali dopo aver permesso l’indizione del referendum affinché il popolo inglese si esprimesse sulla permanenza o meno nell’EU, con l’intendendo di controllarne l’esito ha provocato l’assassinio di Helen Joanne Cox, una potentissima parlamentare del Labour Party nettamente schierata dalla parte del Remain, che nulla aveva a che spartire con il popolo comune.
L’assassinio avvenuto a 7 giorni dal voto poteva raggiungere l’obbiettivo prefissato dei potenti. Il profilo pubblico schieratissimo della Cox per il Remain,, doveva inevitabilmente avere dirette conseguenze sulla campagna e influenzare fortemente l’esito finale del referendum.
Questo assassinio portò alla sospensione di entrambe le campagne sia quella per l’Exit che quella per il Remain. Fu facile pensare che il fatto condizionasse il voto verso un No all’uscita della Gran Bretagna dall’Europa anche grazie alle narrazioni mediatiche che fioccavano a decine sulle passioni unitarie della Cox e l’orrore suscitato dal suo assassinio, attribuito al cittadino inglese Thomas Mair di 52 anni, fatto passare, per un estremista di destra favorevole alla Brexit, dovevano avere un notevole peso nel determinare la scelta degli elettori inglesi, visto il margine risicato che la maggior parte dei sondaggi attribuisce tra le due posizioni, con la Brexit avanti con il 53% contro il Remai al,47%.
Che le cose potevano cambiare era confermato dall’andamento della sterlina che, alla notizia dell’attentato e, poi, della morte della deputata, aveva arrestato il suo calo e iniziato una veloce rivalutazione, sintomo delle speculazioni di molti operatori che, in virtù dell’attentato, ritenevano sicura la permanenza del Regno Unito nell’Unione Europea, rispetto ai rischi di Brexit che pochi giorni prima aveva fatto precipitare il valore della moneta. L’assassinio della Cox, aveva fatto impennare i valori della moneta e di tutte le borse, quasi a festeggiare per un colpo messo a segno, ma ad alzarle questa volta era stato invece un omicidio.
Questo assassinio avvenuto appena 12 giorni prima dell’azione avvenuta ad Istanbul (quasi a voler contrastare il rincontrarsi della Turchia con lo stato criminale di Israele) ha, al contrario colpito inermi cittadini i cui nomi verranno ricordati solo dai loro familiari.
41 vittime e 200 feriti di diverse nazionalità che nulla sanno dei poteri occulti del mondo e per questo devono sentirsi sicuri in ogni parte del globo. Come pure i valorosi combattenti, pronti alla morte, che abbiano una chiara e alternativa visione dell’attuale mondo, debbono inventarsi nuovi sistemi di lotta, capaci di colpire i potenti e i loro protettori. Divenendo difensori di tutti i popoli, qualunque sia il loro colore della pelle o la loro religione.
Nel ricordare i combattenti caduti, esprimiamo le più sentite condoglianze ai familiari di tutti i morti e l’augurio di una immediata guarigione ai feriti, auspicando che ogni essere vivente inizi una profonda riflessione, affinché si unisca alla lotta per restituire la serenità necessaria a ognuno di noi, ormai imprigionato nella globalizzazione finanziaria del sionismo.
Terrorizzare o colpire la gente comune era in uso durante la seconda guerra mondiale, quando gli anglo-americani aeriobombardavano i quartieri popolari delle città italiane, tedesche e giapponesi, arrivando all’estremo crimine nello sganciare le Bombe Atomiche del 6 e 9 agosto 1945 su Hiroshima, e Nagasaki.
Imitare queste due nazioni criminali ad oltre 70 anni delle fine di quella guerra genera in noi grandi perplessità.
Eppure l’esempio dell’agire in questo tempo ci è pervenuto il 16 giugno 2016 dai potenti d’Inghilterra, i quali dopo aver permesso l’indizione del referendum affinché il popolo inglese si esprimesse sulla permanenza o meno nell’EU, con l’intendendo di controllarne l’esito ha provocato l’assassinio di Helen Joanne Cox, una potentissima parlamentare del Labour Party nettamente schierata dalla parte del Remain, che nulla aveva a che spartire con il popolo comune.
L’assassinio avvenuto a 7 giorni dal voto poteva raggiungere l’obbiettivo prefissato dei potenti. Il profilo pubblico schieratissimo della Cox per il Remain,, doveva inevitabilmente avere dirette conseguenze sulla campagna e influenzare fortemente l’esito finale del referendum.
Questo assassinio portò alla sospensione di entrambe le campagne sia quella per l’Exit che quella per il Remain. Fu facile pensare che il fatto condizionasse il voto verso un No all’uscita della Gran Bretagna dall’Europa anche grazie alle narrazioni mediatiche che fioccavano a decine sulle passioni unitarie della Cox e l’orrore suscitato dal suo assassinio, attribuito al cittadino inglese Thomas Mair di 52 anni, fatto passare, per un estremista di destra favorevole alla Brexit, dovevano avere un notevole peso nel determinare la scelta degli elettori inglesi, visto il margine risicato che la maggior parte dei sondaggi attribuisce tra le due posizioni, con la Brexit avanti con il 53% contro il Remai al,47%.
Che le cose potevano cambiare era confermato dall’andamento della sterlina che, alla notizia dell’attentato e, poi, della morte della deputata, aveva arrestato il suo calo e iniziato una veloce rivalutazione, sintomo delle speculazioni di molti operatori che, in virtù dell’attentato, ritenevano sicura la permanenza del Regno Unito nell’Unione Europea, rispetto ai rischi di Brexit che pochi giorni prima aveva fatto precipitare il valore della moneta. L’assassinio della Cox, aveva fatto impennare i valori della moneta e di tutte le borse, quasi a festeggiare per un colpo messo a segno, ma ad alzarle questa volta era stato invece un omicidio.
Questo assassinio avvenuto appena 12 giorni prima dell’azione avvenuta ad Istanbul (quasi a voler contrastare il rincontrarsi della Turchia con lo stato criminale di Israele) ha, al contrario colpito inermi cittadini i cui nomi verranno ricordati solo dai loro familiari.
41 vittime e 200 feriti di diverse nazionalità che nulla sanno dei poteri occulti del mondo e per questo devono sentirsi sicuri in ogni parte del globo. Come pure i valorosi combattenti, pronti alla morte, che abbiano una chiara e alternativa visione dell’attuale mondo, debbono inventarsi nuovi sistemi di lotta, capaci di colpire i potenti e i loro protettori. Divenendo difensori di tutti i popoli, qualunque sia il loro colore della pelle o la loro religione.
Nel ricordare i combattenti caduti, esprimiamo le più sentite condoglianze ai familiari di tutti i morti e l’augurio di una immediata guarigione ai feriti, auspicando che ogni essere vivente inizi una profonda riflessione, affinché si unisca alla lotta per restituire la serenità necessaria a ognuno di noi, ormai imprigionato nella globalizzazione finanziaria del sionismo.
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