Danzica: liberata la città dal nemico, eletto sindaco.

L’ipocrisia dei nemici del Popolo europeo ha preso il sopravento.
Ancora una volta  si è messo immoto l’inaccettabile servilismo degli organi di informazione in favore dei potenti e corrotti burocrati  europei che a loro volta si asservono al potere finanziario e globalista supportato da politicanti conservatori e progressisti, i quali, anche questa volta, piangono lacrime di coccodrillo per la morte del cinquantaquattrenne Pawel Adamowicz, da vent’anni (5 mandati consecutivi) primo cittadino di Danzica, città degli storici cantieri navali in cui nacque Solidarnosc. Ad a accoltellarlo il ventisettenne Stefan Wilmont, il quale a ventidue anni venne accusato d’aver rapinato una banca e per questo processato e condannato a cinque anni di carcere. Dal quale era uscito lo scorso dicembre.

Il giovane  accusava Adamowicz  di aver permesso che lo incarcerassero ingiustamente,  nei cinque anni  di carcerazione aveva covato la vendetta, a cui ha dato sfogo il 13 gennaio 2018 pugnalandolo  a morte  in diretta tv e di fronte a centinaia di persone.  Si  sentiva nel giusto per questo dopo aver colpito il sindaco non è scappato, continuando a girare sul palco brandendo il coltello, lungo quindici centimetri, insanguinato prima di strappare il microfono ad un organizzatore e urlare: «Il mio nome è Stefan, sono stato in prigione da innocente, il governo “aperto e progressista” di Piattaforma civica mi ha torturato e per questo Adamowicz deve morire».
Ad accoltellare il sindaco di Danzica non è stato un fanatico, nazionalista (Fascista) stanco di vedere in quell’uomo un bastian contrario delle politiche del governo democraticamente eletto dal Popolo polacco, bensì un giovane che sentiva di aver, cinque anni prima, subito un torto da Piattaforma civica partito di sinistra fondato da Tusk, al governo  al momento del suo arresto.

Per una volta una azione violenta non ha colpito la massa ma un potente e questo gli scribacchini non lo possono scrivere, debbono influenzare l’opinione pubblica riportando il pensiero delle lobby, scrivendo  di un Europa sotto choc, che  quell’orribile violenza apre una ferita che mette a nudo il clima di odio che è stato lasciato crescere negli ultimi mesi, una menzogna, al contrario l’Europa si è svegliata, ed oggi è un poco più libera, considerato che la morte di Adamowicz ha prodotto, soltanto, la solidarietà di quanti da sempre speculano sulle paure, scordandosi coloro che in quelle paure sono costretti a vivere.    

A santificare Paweł Adamowicz sono in tanti, sconcertanti sono le parole del  ministro Matteo Salvini, il quale in un'altra delle sue sparate ha affermato: "Questo episodio dimostra che bisogna tenere alta la guardia in tutta Europa contro ogni fanatismo",  mentre il presidente del Parlamento Europeo, il forzista Antonio Tajani senza alcuna vergogna ha dichiarato: "Sta riemergendo un clima di odio in troppe dichiarazioni e in troppe polemiche politiche in molti paesi della nostra Unione europea",  "Dobbiamo tornare ad avere un linguaggio diverso. l'odio non e' un valore compatibile con l'Unione europea", ha parlato pure l’attuale  presidente del Consiglio europeo ed ex  premier polacco Donald Tusk,  il quale dopo aver cacciato da Piattaforma civica Adamowicz, per uno scandalo fiscale nel 2015 ha detto:  “E l'omicidio di uno dei politici più  popolari del paese, che si spendeva per una città aperta e solidale, contro la chiusura del governo attuale”. Governo che ha proclamato il Lutto nazionale nel giorno dei funerali, promettendo un accurata indagine.
Un’ulteriore dimostrazione di  stupidità dei nazionalisti.