25 aprile 2024: Meloni, dove sta la coerenza?
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25 aprile 2024: Meloni, dove sta la coerenza?
Come i sionisti ladri in Palestina, anche Giorgia Meloni ha derubato l’ormai sfaldata comunità della Fiamma, e su di essa ha costruito le sue fortune politiche, tradendo, al pari dei vili del Gran Consiglio del Fascismo seguiti d’allora dagli oppressori, che hanno assassinato l’Italia, promovendo gli affaristi del capitalismo e sciacalli fuorusciti che ancora oggi meritano la Giustizia del Popolo nelle forme più atroci.
Da quel 25 luglio 1943, sono trascorsi 81anni e 79anni dal 25 aprile 1945, e i traditori di ieri e di oggi hanno paura della verità. Colpevoli le potenti corporazioni dei letterati asservitisi al capitalismo liberale.
Questo è Antonio Scurati, un meschino che ha inzuppato la vita nel servilismo e la menzogna; per questo ci ha sorpreso l’idiota scelta antifascista presa dalla Meloni: Pubblicare le falsità del tenebroso Scurati, è di fatto la negazione al diritti alla verità affermare: non chiederò mai la censura di nessuno” e allo stesso tempo azzittire che si dice Fascista è più di una censura, per questo noi di Liberapresenza, abbiamo deciso di commentare lo scritto dello Scurati.
(Adnkronos) - scrive - "In un'Italia piena di problemi, anche oggi la sinistra sta montando un caso. Stavolta è per una presunta censura a un monologo di Scurati per celebrare il 25 Aprile". Così la presidente de Consiglio Giorgia Meloni sul suo profilo Facebook dopo le polemiche sulla cancellazione del monologo.
"La sinistra grida al regime, la Rai risponde di essersi semplicemente rifiutata di pagare 1800 euro (lo stipendio mensile di molti dipendenti) per un minuto di monologo. Non so quale sia la verità, ma pubblico tranquillamente io il testo del monologo (che spero di non dover pagare) per due ragioni:
1) Perché chi è sempre stato ostracizzato e censurato dal servizio pubblico non chiederà mai la censura di nessuno. Neanche di chi pensa che si debba pagare la propria propaganda contro il governo con i soldi dei cittadini.
2) Perché gli italiani possano giudicarne liberamente il contenuto".
"Buona lettura", scrive ancora la premier che incolla nel post il testo integrale del monologo al centro delle polemiche. [/justify
“Giacomo Matteotti fu assassinato da sicari fascisti il 10 di giugno del 1924. Lo attesero sotto casa in cinque, - falso - che tutti squadristi venuti da Milano – falso -, professionisti della violenza assoldati dai più stretti collaboratori di Benito Mussolini – falso -. L’onorevole Matteotti, il segretario del Partito Socialista Unitario, l’ultimo che in Parlamento ancora si opponeva a viso aperto alla dittatura fascista, - falso la “dittatura” venne concretizzata dopo la sua morte -. Considerato che lo stesso aveva diritto di parola - fu sequestrato in pieno centro di Roma, in pieno giorno, alla luce del sole. Si batté fino all’ultimo, come lottato aveva per tutta la vita - falso -. Lo pugnalarono a morte – falso -, poi ne scempiarono il cadavere. Lo piegarono su se stesso per poterlo ficcare dentro una fossa scavata malamente con una lima da fabbro - dal morire dal ridere -. Mussolini fu immediatamente informato – falso -.
Oltre che del delitto, si macchiò dell’infamia di giurare alla vedova che avrebbe fatto tutto il possibile per riportarle il marito – falso -. Mentre giurava, il Duce del fascismo teneva i documenti insanguinati della vittima nel cassetto della sua scrivania – falso -. In questa nostra falsa primavera, però, non si commemora soltanto l’omicidio politico di Matteotti; si commemorano anche le stragi nazifasciste perpetrate dalle SS tedesche, con la complicità e la collaborazione dei fascisti italiani, nel 1944. Fosse Ardeatine, Sant’Anna di Stazzema, Marzabotto – il meschino, occulta le cause che portarono alle ritorsioni contro gli atti terroristici dei comunisti - . Sono soltanto alcuni dei luoghi nei quali i demoniaci alleati di Mussolini massacrarono a sangue freddo migliaia di inermi civili italiani. Tra di essi centinaia di bambini e perfino di infanti. Molti furono addirittura arsi vivi, alcuni decapitati – falso -.
Queste due concomitanti ricorrenze luttuose – primavera del ’24, primavera del ’44 – proclamano che il fascismo è stato lungo tutta la sua esistenza storica – non soltanto alla fine o occasionalmente – un irredimibile fenomeno di sistematica violenza politica omicida e stragista – falso -. Lo riconosceranno, una buona volta, gli eredi di quella storia? Tutto, purtroppo, lascia pensare che non sarà così. Il gruppo dirigente post-fascista, vinte le elezioni nell’ottobre del 2022, aveva davanti a sé due strade: ripudiare il suo passato neo-fascista oppure cercare di riscrivere la storia. Ha indubbiamente imboccato la seconda – falso, si sono assoggettati agli accadimenti del momento - via. Dopo aver evitato l’argomento in campagna elettorale, la Presidente del Consiglio, quando costretta ad affrontarlo dagli anniversari storici, si è pervicacemente attenuta alla linea ideologica della sua cultura neofascista di provenienza – falso , si è venduta all’ avventurismo più sfenato -: ha preso le distanze dalle efferatezze indifendibili perpetrate dal regime (la persecuzione degli ebrei) – erano 38.000 individui (presenti in Italia) asserviti all’Inghilterra - senza mai ripudiare nel suo insieme l’esperienza fascista, ha scaricato sui soli nazisti le stragi compiute con la complicità dei – eroici - fascisti repubblichini, infine ha disconosciuto il ruolo – dei Traditori che hanno consegnato la patria allo straniero - fondamentale della Resistenza nella rinascita italiana (fino al punto di non nominare mai la parola “antifascismo” in occasione del 25 aprile 2023). Mentre vi parlo, siamo di nuovo alla vigilia dell’anniversario della Liberazione dal nazifascismo. La parola che la Presidente del Consiglio si rifiutò di pronunciare palpiterà ancora sulle labbra riconoscenti di tutti i sinceri democratici, siano essi di sinistra, di centro o di destra. Finché quella parola – antifascismo – non sarà pronunciata da chi ci governa, lo spettro del fascismo continuerà a infestare la casa della democrazia italiana”.
CAMERATI:
Il Fascismo ha la colpa di aver lasciato in vita i suoi oppositori vedi Nenni, non seguendo l’esempio di quanto accadeva in Urss. Un errore che non ripeteremo!
E il merito di avere evitato agli italiani 69anni di comunismo, asservito all’Urss.
“Giacomo Matteotti fu assassinato da sicari fascisti il 10 di giugno del 1924. Lo attesero sotto casa in cinque, - falso - che tutti squadristi venuti da Milano – falso -, professionisti della violenza assoldati dai più stretti collaboratori di Benito Mussolini – falso -. L’onorevole Matteotti, il segretario del Partito Socialista Unitario, l’ultimo che in Parlamento ancora si opponeva a viso aperto alla dittatura fascista, - falso la “dittatura” venne concretizzata dopo la sua morte -. Considerato che lo stesso aveva diritto di parola - fu sequestrato in pieno centro di Roma, in pieno giorno, alla luce del sole. Si batté fino all’ultimo, come lottato aveva per tutta la vita - falso -. Lo pugnalarono a morte – falso -, poi ne scempiarono il cadavere. Lo piegarono su se stesso per poterlo ficcare dentro una fossa scavata malamente con una lima da fabbro - dal morire dal ridere -. Mussolini fu immediatamente informato – falso -.
Oltre che del delitto, si macchiò dell’infamia di giurare alla vedova che avrebbe fatto tutto il possibile per riportarle il marito – falso -. Mentre giurava, il Duce del fascismo teneva i documenti insanguinati della vittima nel cassetto della sua scrivania – falso -. In questa nostra falsa primavera, però, non si commemora soltanto l’omicidio politico di Matteotti; si commemorano anche le stragi nazifasciste perpetrate dalle SS tedesche, con la complicità e la collaborazione dei fascisti italiani, nel 1944. Fosse Ardeatine, Sant’Anna di Stazzema, Marzabotto – il meschino, occulta le cause che portarono alle ritorsioni contro gli atti terroristici dei comunisti - . Sono soltanto alcuni dei luoghi nei quali i demoniaci alleati di Mussolini massacrarono a sangue freddo migliaia di inermi civili italiani. Tra di essi centinaia di bambini e perfino di infanti. Molti furono addirittura arsi vivi, alcuni decapitati – falso -.
Queste due concomitanti ricorrenze luttuose – primavera del ’24, primavera del ’44 – proclamano che il fascismo è stato lungo tutta la sua esistenza storica – non soltanto alla fine o occasionalmente – un irredimibile fenomeno di sistematica violenza politica omicida e stragista – falso -. Lo riconosceranno, una buona volta, gli eredi di quella storia? Tutto, purtroppo, lascia pensare che non sarà così. Il gruppo dirigente post-fascista, vinte le elezioni nell’ottobre del 2022, aveva davanti a sé due strade: ripudiare il suo passato neo-fascista oppure cercare di riscrivere la storia. Ha indubbiamente imboccato la seconda – falso, si sono assoggettati agli accadimenti del momento - via. Dopo aver evitato l’argomento in campagna elettorale, la Presidente del Consiglio, quando costretta ad affrontarlo dagli anniversari storici, si è pervicacemente attenuta alla linea ideologica della sua cultura neofascista di provenienza – falso , si è venduta all’ avventurismo più sfenato -: ha preso le distanze dalle efferatezze indifendibili perpetrate dal regime (la persecuzione degli ebrei) – erano 38.000 individui (presenti in Italia) asserviti all’Inghilterra - senza mai ripudiare nel suo insieme l’esperienza fascista, ha scaricato sui soli nazisti le stragi compiute con la complicità dei – eroici - fascisti repubblichini, infine ha disconosciuto il ruolo – dei Traditori che hanno consegnato la patria allo straniero - fondamentale della Resistenza nella rinascita italiana (fino al punto di non nominare mai la parola “antifascismo” in occasione del 25 aprile 2023). Mentre vi parlo, siamo di nuovo alla vigilia dell’anniversario della Liberazione dal nazifascismo. La parola che la Presidente del Consiglio si rifiutò di pronunciare palpiterà ancora sulle labbra riconoscenti di tutti i sinceri democratici, siano essi di sinistra, di centro o di destra. Finché quella parola – antifascismo – non sarà pronunciata da chi ci governa, lo spettro del fascismo continuerà a infestare la casa della democrazia italiana”.
CAMERATI:
Il Fascismo ha la colpa di aver lasciato in vita i suoi oppositori vedi Nenni, non seguendo l’esempio di quanto accadeva in Urss. Un errore che non ripeteremo!
E il merito di avere evitato agli italiani 69anni di comunismo, asservito all’Urss.
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