Ricordo del Camerata Teodoro Buontempo nel 10° anniversario dalla morte.

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Messaggio  Admin Gio 25 Mag 2023, 07:28

Ricordo del Camerata Teodoro Buontempo nel 10° anniversario dalla morte. Senza_14

Erano le 4,30 del 24 maggio 2013 quando a 67anni Teodoro Buontempo, in una clinica romana, lascio quest’ostile mondo. Se n’era andato uno dei personaggi più conosciuti della destra italiana. Uno dei principali leader del Movimento Sociale Italiano. Guida indiscussa della gioventù Fascista della Capitale negli anni Settanta.

Tutto ebbe inizio alla fine degli anni sessanta quando la sua Fede politica lo spinse a lasciare l’Abruzzo per trasferirsi nella Città Eterna, dove ha vissuto anni difficili ma anche di grande appagamento.

Arrivato a Roma Buontempo, per un lungo periodo non potendosi permettere altra sistemazione ha vissuto nella sua cinquecento, a raccontarlo trent’anni dopo è lui stesso in un’intervista concessa al Corriere della Sera: <<- Non potevo permettermi altra sistemazione se non quella piccolissima utilitaria dove dormivo. Bevevo, mi lavavo e mi facevo la barba alla fontanella, all’epoca ero ospite fisso alla Casa del Passeggero, vicino alla stazione Termini. La mattina mi presentavo lì, facevo la doccia, davo la roba sporca da lavare alla signora Elena e andavo a far politica». Di quell’appartamento improvvisato il giornalista Gian Antonio Stella raccontò l’impietosa fine. «l’auto di Teodoro Buontempo, fu stroncata da una molotov, cadde sul campo durante uno scontro di piazza con i comunisti una mattina di primavera del 1972 e fu sepolta, con gli onori dei Camerati, presso uno sfasciacarrozze sul raccordo anulare».

Negli anni settanta da leader dei giovani missini della Capitale evidenzio il suo rimpianto per la mancata rivolta generazionale del’68 quella rivoluzione doveva appartenere di diritto anche ai Fascisti, - raccontò nel libro La Fiamma e la Celtica di Nicola Rao: «Quella del ’68 era una rivolta generazionale – “una rivolta contro il mondo moderno”, per dirla con Evola, aveva tutte le caratteristiche per essere “nostra”. Ma ancora una volta, soprattutto per volontà esterna, ci fu scippata e fu regalata alla sinistra che la strumentalizzò e la cavalcò ad arte. Fu una grande occasione perduta, forse la più grande della nostra storia». Pensiero confermato anche nel libro cult “Fascisti immaginari”. «Ricordo Valle Giulia. Destra e sinistra quel giorno erano insieme. La rivolta generazionale si sposava benissimo con le nostre idee». Per coinvolgere la gioventù mi dedicai alla stampa di riviste, alla scommessa di Radio Alternativa, al quarto campo hobbit.
Anni di lotta popolare, iniziative politiche che portano il Msi ad avvicinarsi al mondo delle borgate. Le battaglie a difesa dei ceti più deboli, per il lavoro, per l’occupazione degli appartamenti sfitti. «furono aperte delle sezioni periferiche per penetrare il mondo delle borgate – ricorda Buontempo al giornalista Rao – portando avanti temi che la sinistra sbandierava, ma non realizzava mai».

Con il tempo i Camerati gli affibbiarono il soprannome di “er pecora” per la sua presenza nei luoghi del bisogno. Divenne: rappresentare dei romani come Consigliere comunale dal 1981 al 1997; Deputato del Msi dal 1992 al 1994, e di Alleanza Nazionale dal 1994 al 2007, partito che l’abbandono per rappresentare La Destra, iscrivendosi al gruppo misto dal 2007 al 2008; dal 2010 al 2012 fu assessore nella Regione Lazio nella Giunta Polverini, e ancora, fu Presidente de La Destra di Francesco Storace.

Noi lo ricordiamo in quanto leader del Fronte della Gioventù durante gli anni di piombo. Quale punto di riferimento delle nuove leve missine che seppe raccogliere nella sede di via Sommacampagna. Lì si formo la classe dirigente della fiamma che con facilità nel 1995, confluirà in Alleanza Nazionale. Gianni Alemanno, Gianfranco Fini, Maurizio Gasparri. Quella svolta voluta da Gianfranco Fini, Buontempo non la digerita, Lui che del Saluto Romano non si è mai vergognato. La sua prematura scomparsa fece perdere un punto di riferimento per quanti ancora credevano nei valori della Fiamma, per chi era contaminato dalla Forza della Passione, dal valore dell’Onestà e dalla Fede dell’Onore.

Ancora oggi tutti i Camerati Onorano Teodoro Buontempo. Che Dio protegga la sua anima.

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