Tradimento della Francia, Inghilterra, America e Russia ai danni dell'Italia
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Tradimento della Francia, Inghilterra, America e Russia ai danni dell'Italia
Il 26 aprile 1915 l’Italia, nonostante le opposizioni della Russia che vedeva nello Stato italiano un probabile avversario per gli interressi balcanici, firmo un patto segreto a Londra e si inserì nella Triplice Intesa. In virtù di tale patto l’Inghilterra, la Francia e la Russia avrebbero assegnato all’Italia, in cambio della sua entrata in guerra a fianco degli alleati, oltre a un contributo relativo alle spese di guerra e alle concessioni di terre africane nel caso che i tre Stati alleati avessero aumentato i loro possedimenti coloniali ai danni della Germania, il Trentino, il Tirolo, il Brennero, Trieste, Gorizia, l’Istria e parecchie isole istriane; i confini amministrativi della Dalmazia, Fiume, Spalato, Cattaro, Ragusa, Antivari ed altri porti; Valona e l’Isola di Saremo; la sovranità della Libia e del Dodecanneso, e, dopo la spartizione della Turchia asiatica, altre concessioni territoriali.
Il 24 maggio l’Italia, tra l’entusiasmo delle popolazioni irredentiste, entrava in guerra contro l’impero Austro-Ungarico.
Alla distanza di appena un anno, nel maggio del 1916, mentre il valoroso esercito italiano scriveva le poderose pagine dell’Isonzo, gli alleati tradivano l’Italia sottoscrivendo gli accordi del Levante, in virtù dei quali e in netto contrasto coi patti di Londra, stabilivano di scartare l’Italia dalla distribuzione del bottino asiatico.
Alle reiterate richieste di immediate spiegazioni del Governo italiano. La Francia, L’Inghilterra e la Russia non risposero e solo nel maggio del 1917, quando la strepitosa disfatta dell’esercito russo, battuto clamorosamente dalle truppe austro-tedesche, mise in serio pericolo le possibilità di vittoria della Triplice Intesa e richiese un ancora più energico sforzo delle truppe italiane, le uniche che avanzavano vittoriosamente, gli anglo-francesi si decisero a stipulare a San Giovanni di Moriana un patto aggiuntivo in riparazione di quel tentato tradimento.
Altri tradimenti seguirono questo primo e nonostante ciò l’Italia, rimasta fedele ai patti, continuò a combattere con alterna fortuna e dopo le perdite di Caporetto conobbe le glorie di Vittorio Veneto e vinse eroicamente.
Dopo la disfatta del nemico venne Versailles e con Versailles seguirono altri tradimenti ai danni della nostra Patria.
La Francia e l’Inghilterra non resero esecutivo il patto di San Giovanni di Moriana perché mancante della firma della Russia che nel frattempo, a causa della rivoluzione bolscevica, si era ritirata dal conflitto. L’America, contro ogni logica e ogni intelligenza giuridica, non volle riconoscere il patto di Londra perché non portava la firma del suo Ministro. Il Patto era stato firmato prima dell’intervento americano ed era chiaro per tutti, tranne che per la mente tarata di Wilson e per la malafede anglo-francese, che l’entrata in guerra dell’America implicava l’accettazione di tutti gli impegni già stipulati in precedenza dagli alleati.
I tradimenti di Versailles privarono l’Italia dei benefici di una guerra vittoriosa e mentre la Gran Bretagna e la Francia arricchivano i loro possedimenti africani, europei e asiatici con le colonie e la terre austro-tedesche, a l’America s’impossessava di molti fruttuosi mercati, l’Italia, il cui intervento salvando la Francia e sostituendo la Russia aveva determinato la vittoria, non ebbe quasi niente se non la reale precisa convinzione che l’amicizia franco-inglese doveva intendersi solo ed esclusivamente su un piano di spudorato orgoglio.
Come l’Austria anche l’Inghilterra, la Francia e l’America accusarono l’Italia, modesta e silenziosa vittima dei loro continui tradimenti, di poco rispetto ai trattati internazionali contratti con gli Stati alleati.
Il 24 maggio l’Italia, tra l’entusiasmo delle popolazioni irredentiste, entrava in guerra contro l’impero Austro-Ungarico.
Alla distanza di appena un anno, nel maggio del 1916, mentre il valoroso esercito italiano scriveva le poderose pagine dell’Isonzo, gli alleati tradivano l’Italia sottoscrivendo gli accordi del Levante, in virtù dei quali e in netto contrasto coi patti di Londra, stabilivano di scartare l’Italia dalla distribuzione del bottino asiatico.
Alle reiterate richieste di immediate spiegazioni del Governo italiano. La Francia, L’Inghilterra e la Russia non risposero e solo nel maggio del 1917, quando la strepitosa disfatta dell’esercito russo, battuto clamorosamente dalle truppe austro-tedesche, mise in serio pericolo le possibilità di vittoria della Triplice Intesa e richiese un ancora più energico sforzo delle truppe italiane, le uniche che avanzavano vittoriosamente, gli anglo-francesi si decisero a stipulare a San Giovanni di Moriana un patto aggiuntivo in riparazione di quel tentato tradimento.
Altri tradimenti seguirono questo primo e nonostante ciò l’Italia, rimasta fedele ai patti, continuò a combattere con alterna fortuna e dopo le perdite di Caporetto conobbe le glorie di Vittorio Veneto e vinse eroicamente.
Dopo la disfatta del nemico venne Versailles e con Versailles seguirono altri tradimenti ai danni della nostra Patria.
La Francia e l’Inghilterra non resero esecutivo il patto di San Giovanni di Moriana perché mancante della firma della Russia che nel frattempo, a causa della rivoluzione bolscevica, si era ritirata dal conflitto. L’America, contro ogni logica e ogni intelligenza giuridica, non volle riconoscere il patto di Londra perché non portava la firma del suo Ministro. Il Patto era stato firmato prima dell’intervento americano ed era chiaro per tutti, tranne che per la mente tarata di Wilson e per la malafede anglo-francese, che l’entrata in guerra dell’America implicava l’accettazione di tutti gli impegni già stipulati in precedenza dagli alleati.
I tradimenti di Versailles privarono l’Italia dei benefici di una guerra vittoriosa e mentre la Gran Bretagna e la Francia arricchivano i loro possedimenti africani, europei e asiatici con le colonie e la terre austro-tedesche, a l’America s’impossessava di molti fruttuosi mercati, l’Italia, il cui intervento salvando la Francia e sostituendo la Russia aveva determinato la vittoria, non ebbe quasi niente se non la reale precisa convinzione che l’amicizia franco-inglese doveva intendersi solo ed esclusivamente su un piano di spudorato orgoglio.
Come l’Austria anche l’Inghilterra, la Francia e l’America accusarono l’Italia, modesta e silenziosa vittima dei loro continui tradimenti, di poco rispetto ai trattati internazionali contratti con gli Stati alleati.
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