Testimonianza di vita e storia vissuta.

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Messaggio  Admin Dom 23 Nov 2008, 00:12

Testimonianza di vita e storia vissuta. Liber219
L'avete voluta la bicicletta, ora pedaliamo purtroppo tutti.
Mio padre, dall'aldilà, si starà fregando le mani e sganasciando dalle risate.
Quando rientrò dai campi di prigionia dell'Africa, assieme ad altri circa 70.000 prigionieri non collaborazionisti (forse erano molti di più), la Repubblica Italiana era già stata proclamata senza che molti cittadini avessero avuto modo di esprimere il loro parere (alla faccia dei principi democratici che gli eroici boys (Americani) stavano trasmettendoci). A Roma già comandavano i buoni che stavano ammazzando i cattivi. Fu costretto a continuare la sua vita nell'indigenza perché per i non collaborazionisti (oggi sarebbero chiamati terroristi e rinchiusi a Guantanamo) era bene non arrischiarsi più di tanto nemmeno a elemosinare condizioni di vita dignitose tantomeno cercare di farsi reintegrare come servitori del nuovo stato.

Ricordo le ore di interminabile attesa di mio padre dietro l'uscio del prete del paese
che facendogli pesare enormemente di essere un semidelinquente per aver rifiutato il collaborazionismo si offriva (grazie a Dio) di intercedere per fargli avere
gli assegni familiari e più avanti, quando il bisogno si fece più pressante, per fargli avere la buonuscita per gli anni di servizio prestati allo stato.

Ricordo anche come veniva deriso quando parlava di governo di fuoriusciti, di ladri e assassini che sedevano negli scranni più alti dello Stato, e tutti lo tenevano alla larga perché quello che lui diceva era sempre in contrasto con quello che l'imbonitore di turno passava al popolo degli elettori.

Ricordo che mai vacillò sulle sue convinzioni, e sempre andava ripetendo la cialtroneria e l'inadeguatezza dei nostri governanti.

Parlava di cose strane incomprensibili per la mia età: Parlava dell'albero dei soldi,
di come gli ebrei avessero inventato il sistema di moltiplicare i soldi dal nulla, degli ebrei che si devono aiutare tre volte per risalire i gradini della società, parlava che con questo sistema avevano conquistato i vertici della finanza mondiale, parlava che gli americani erano buoni solo in apparenza e che altro non erano che i nostri nuovi padroni e che sarebbe arrivato un giorno in cui ci saremmo pentiti di aver preferito un padrone straniero, parlava che secondo lui Hitler già possedeva la bomba atomica e non la usò purché aveva paura di quello che sarebbe stato il mondo dopo. Parlava di tantissime cose e, per lo più, io mi vergognavo di quelle che io ritenevo delle storie fantastiche che solo gli procuravano derisione e scherno.
Quando infine riuscì ad avere una misera pensione minima, pregava il signore che gli eventi non precipitassero per non vedersi sfumare, prima di morire, anche quella piccolissima conquista.

Ora qualcuno mi domanderà che ci azzecca tutta questa storia con il baratro della
disoccupazione e della fame che si sta profilando all'orizzonte? Ci azzecca, e  anche parecchio.

Nonostante quello che sta avvenendo, Fini si trasforma e si scopre antifascista rinnegando la sua stessa essenza.
Tutti i nuovi cialtroni di turno fanno a gara a dire che il male assoluto furono leggi razziali mettendosi i paraocchi per non vedere quali sono realmente i veri mali assoluti, quelli che stanno condannando a morte per fame miliardi di esseri umani. Napolitano proclama che mi devo riconoscere nei valori della patria impostami dagli eroici boys (Americani) e dalle bande partigiane assassine e nessuno si deve permettere di essere nemmeno antisionista perché lo stato di Israele ha le sue fondamenta sul sionismo (poco importa se l'ideologia sionista e prevaricatrice nei confronti del resto dell'umanità). Io, da misero cittadino, e da figlio che purtroppo non seppe capire gli insegnamenti del padre, dico che non mi riconosco in questi valori così vergognosamente decantati.

Dico inoltre che moltissime persone dall'aldilà reclamano giustizia morale e questi personaggi non dovrebbero nemmeno permettersi di fare discorsi sulla patria e sulla democrazia.

Attenzione la crisi è appena all'inizio. L'inadeguatezza e la cialtroneria potrebbero causare danni ancora peggiori.
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