6 aprile 2014: È morto all'età di 74 anni Domenico Mennitti
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6 aprile 2014: È morto all'età di 74 anni Domenico Mennitti
Domenico Mennitti nasce a Termoli l’11 agosto 1939, negli anni cinquanta si trasferisce nella città di Brindisi, dove aderisce al M.S.I. intrecciando le sue passioni più ardenti: il giornalismo e la politica, sottoponendosi come tutti i militanti del M.S.I. alla dura persecuzione degli antifascisti, nel 1979 (VIII legislature) viene eletto deputato alla Camera dei Deputati per il Movimento Sociale Italiano – Destra Nazionale, riconfermato nelle ulteriori legislature (IX e X) fino al 1991.
Nel congresso di Sorrento del 1987 si candida alla segreteria del partito giungendo terzo, dopo Gianfranco Fini e Pino Rauti, risultato che non fa venir meno la sua tenacia e il suo orgoglio, tant’è che due anni dopo al congresso di Rimini (1989) si schiera a sostegno di Pino Rauti di cui diviene Vicesegretario vicario, fino alle dimissioni dal partito e dal seggio da deputato nel 1991.
Domenico (che dal 1985 al 1991, dopo averla fondata aveva diretto la rivista d’area “Proposta”), rifiuta ogni compromesso con la politica scegliendo la direzione del quotidiano “Roma” di Napoli, una decisione a conferma del suo rigore morale, della sua passione politica e del profondo senso delle istituzioni.
Istituzioni che il M.S.I. voleva democratiche ed ordinate!
Riferimenti che Mennitti perde, divenendo, come tanti un moderno cospiratore che, prolunga il 25 luglio 1943, rinnega gli ideali missini di cui valori era portatore pochi anni prima, infatti, nel 1994, con Viitorio Mahier fonda e dirige la rivista Ideazione e nel contempo rientra in politica aderendo a Forza Italia, il partito liberista di Berlusconi, di cui diviene coordinatore nazionale e membro del Comitato di Presidenza, fino al 1996. Nel 1999 sempre per il partito di Berlusconi viene eletto al parlamento europeo, aderendo al Partito (antifascista) Popolare Europeo.
Il 12 e 13 giugno 2004, da antifascista dichiarato, in rappresentanza della coalizione di centrodestra viene eletto al primo turno a sindaco di Brindisi con il 53,08%, riconfermato il 21 e 22 giugno 2009 al ballottaggio con il 52,05% dei consensi, carica da cui si dimette nell’aprile del 2011 motivandole con ragioni di salute. Il 2 settembre successivo si è insediato il commissario prefettizio, da quel giorno viene escluso definitivamente dall’impegno politico.
La morte di Mennitti per la sua storia politica non trova in Liberapresenza la stessa commozione che esprimono molti ambienti di Destra.
Nel congresso di Sorrento del 1987 si candida alla segreteria del partito giungendo terzo, dopo Gianfranco Fini e Pino Rauti, risultato che non fa venir meno la sua tenacia e il suo orgoglio, tant’è che due anni dopo al congresso di Rimini (1989) si schiera a sostegno di Pino Rauti di cui diviene Vicesegretario vicario, fino alle dimissioni dal partito e dal seggio da deputato nel 1991.
Domenico (che dal 1985 al 1991, dopo averla fondata aveva diretto la rivista d’area “Proposta”), rifiuta ogni compromesso con la politica scegliendo la direzione del quotidiano “Roma” di Napoli, una decisione a conferma del suo rigore morale, della sua passione politica e del profondo senso delle istituzioni.
Istituzioni che il M.S.I. voleva democratiche ed ordinate!
Riferimenti che Mennitti perde, divenendo, come tanti un moderno cospiratore che, prolunga il 25 luglio 1943, rinnega gli ideali missini di cui valori era portatore pochi anni prima, infatti, nel 1994, con Viitorio Mahier fonda e dirige la rivista Ideazione e nel contempo rientra in politica aderendo a Forza Italia, il partito liberista di Berlusconi, di cui diviene coordinatore nazionale e membro del Comitato di Presidenza, fino al 1996. Nel 1999 sempre per il partito di Berlusconi viene eletto al parlamento europeo, aderendo al Partito (antifascista) Popolare Europeo.
Il 12 e 13 giugno 2004, da antifascista dichiarato, in rappresentanza della coalizione di centrodestra viene eletto al primo turno a sindaco di Brindisi con il 53,08%, riconfermato il 21 e 22 giugno 2009 al ballottaggio con il 52,05% dei consensi, carica da cui si dimette nell’aprile del 2011 motivandole con ragioni di salute. Il 2 settembre successivo si è insediato il commissario prefettizio, da quel giorno viene escluso definitivamente dall’impegno politico.
La morte di Mennitti per la sua storia politica non trova in Liberapresenza la stessa commozione che esprimono molti ambienti di Destra.
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