Contro il sistema non votare non basta!

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Messaggio  Admin Gio 08 Mar 2018, 17:26

 Contro il sistema non votare non basta!  Immagi15

Come previsto il risultato del voto del 4 marzo 2018, non garantirà governabilità e “democrazia” e ancor meno il rispetto e la realizzazione del programma che la maggioranza degli italiani hanno scelto col proprio voto, al contrario  darà forza a partitini e movimenti che non hanno alcuna intenzione di rispettare il mandato e il ruolo assegnato loro dal Popolo.  

Per questo sempre più italiani non si recano ai seggi, quest'anno non ha fatto eccezione, infatti l'affluenza alle urne è diminuita di un ulteriore 2,00% rispetto alla consultazione precedente. La  astensionismo di questi elettori viene giustificato dal “sono tutti uguali”, dal “comunque il voto non porterà ad alcun cambiamento”. Fra questi milioni di italiani ve né una parte che continua ad astenersi  dal voto perché non crede nell'attuale sistema partitocratico. Sono i Fascisti che ritengono necessario garantire al Popolo il Governo che si è dato liberamente, non certo attraverso scelte clientelari o peggio imposte da volontà estranee al tessuto Nazionale. Per questo lottano e continueranno a lottare.

In effetti il marciume della “democrazia” risale al tempo dell'antica Roma, per perpetrarsi, dopo millenni attraverso le dure sofferenze dei patrioti che portarono all'Unità d'Italia, e con essa alla sottomissione di tutti i Popoli della Penisola allo Statuto  Albertino.  

All'epoca, le elezioni che diedero vita alla prima legislatura del Regno d'Italia - di fatto la VIII - (essendosi stabilito che si doveva proseguire la numerazione delle legislature del Parlamento del Regno di Sardegna) furono indette per i giorni 27 gennaio e 3 febbraio 1861. Allora come oggi la “democrazia” partitocratica era lo strumento politico per schiavizzare i popoli e garantire continuità al potere, dei potentati, politico-militare.

Statuariamente il potere doveva essere gestito collettivamente dal Re e da due Camere: dei Deputati eletta da un esiguo numero di elettori, e dal Senato, i cui componenti venivano nominati direttamente al Re.

Le elezioni della VIII legislatura si svolsero, in base alla nuova legge elettorale varata il 17 dicembre 1860 n. 4513, la quale rispecchiando le modalità fondamentali pressapoco identiche alle leggi precedenti (n. 680 del 17 marzo 1848 e n. 3778 del 20 novembre 1859),  prevedeva il sistema dello scrutinio uninominale a suffragio ristretto.

Il nuovo Regno venne diviso in 443 collegi e ciascun collegio eleggeva un solo deputato.
Gli elettori chiamati alle urne furono 418.696 (l'1,90% della popolazione residente), dei quali si recarono ai seggi solo 239.583, pari al 57,20% degli aventi diritto.

La legislatura venne aperta in Torino il 18 febbraio 1861 (durante la quale si susseguono i governi Cavur, Ricasoli, Rattazzi, Farini, Minghetti e La Marmora), ebbe la durata di 4 anni, 6 mesi e 21 giorni e due sessioni. La prima venne prorogata per tre volte, fu chiusa il 20 maggio 1863. Con lo stesso decreto si aprì anche la seconda sessione il 25 maggio 1863, prorogata ancora per tre volte. Fu definitivamente chiusa con il regio decreto n. 2462 del 7 settembre 1865, con il quale si indissero le elezioni generali per la IX legislatura della Camera dei Deputati per il 22 e 29 ottobre 1865.

Anche quelle elezioni si effettuarono, con la legge elettorale varata il 17 dicembre 1860 n. 4513.
Gli elettori chiamati alle urne furono 504.263 (il 2,00% della popolazione residente), i votanti 271.923 (il 53,90% degli aventi diritto).

La IX legislatura fu aperta in Firenze il 18 novembre 1865 (durante la quale si susseguono i governi La Marmora 1, La Marmora 2 e Ricasoli), durò appena un anno, due mesi e ventisette giorni ed ebbe due sessioni. La prima, prorogata per due volte, fu chiusa il 30 ottobre 1866. La seconda, aperta il 15 dicembre 1866, fu chiusa con il regio decreto n. 3507 del 13 febbraio 1867, il quale scioglieva anche la Camera.
La X legislatura del Regno d'Italia, ebbe inizio il 22 marzo  1867 (durante la quale si susseguono i governi Rattazzi, Menabrea 1,  Menabrea 2 e Menabrea 3) e si concluse il 2 novembre 1870.
L'XI legislatura del Regno d'Italia, ebbe inizio il 5 dicembre 1870 (durante la quale si susseguono i governi Lanza e Minghetti) e si concluse il 20 settembre 1874 (ricordiamo che, il 1870 è l'anno dell'annessione  dello Stato pontificio, e del trasferimento della capitale a Roma e di conseguenza gli organi legislativi).
La XII legislatura del Regno d'Italia, ebbe inizio il 23 novembre 1874 (durante la quale si susseguono i governi Minghetti e Depretis) e si concluse il 3 ottobre 1876.
La XIII legislatura del Regno d'Italia, ebbe inizio il 20 novembre 1876 (durante la quale si susseguono i governi Depretis 1, Depretis 2, Cairòli 1, Depretis 3, Cairòli 2 e Cairòli 3) e si concluse il 2 maggio 1880.
La XIV legislatura del Regno d'Italia, ebbe inizio il 26 maggio 1880 (durante la quale si susseguono i governi Cairòli e Depretis) e si concluse il 25 settembre 1882.
La XV legislatura del Regno d'Italia, ebbe inizio il 22 novembre 1882 (durante la quale si susseguono i governi Depretis 1, Depretis 2, Depretis 3 e Depretis 4) si concluse il 27 aprile 1886.
La XVI legislatura del Regno d'Italia, ebbe inizio il 10 giugno 1886 (durante la quale si susseguono i governi Depretis 1, Depretis 2, Crispi 1 e Crispi 2) e si concluse il 22 ottobre 1890.
La XVII legislatura del Regno d'Italia, ebbe inizio il 10 dicembre 1890 (durante la quale si susseguono i governi Crispi e Rudini) e si concluse il 27 settembre 1892.
La XVIII legislatura del Regno d'Italia, ebbe inizio il 23 novembre 1892 (durante la quale si susseguono i governi Giolitti, Crispi 1 e crispi 2) e si concluse l'8 maggio 1895.
La XIX legislatura del Regno d'Italia, ebbe inizio il 10 giugno 1895 (durante la quale si susseguono i governi Crispi, Rudini 1 e Rudini 2) e si concluse il 2 marzo 1897.
La XX legislatura del Regno d'Italia, ebbe inizio il 5 aprile 1897 (durante la quale si susseguono i governi Rudini 1, Rudini 2, Rudini 3, Pelloux 1 e Peloux 2) e si concluse il 17 maggio 1900.
La XXI legislatura del Regno d'Italia, ebbe inizio il 16 giugno 1900 (durante la quale si susseguono i governi Pelloux, Saracco, Zanardelli e Giolitti) e si concluse il 18 ottobre 1904.
La XXII legislatura del Regno d'Italia, ebbe inizio il 30 novembre 1904 (durante la quale si susseguono i governi Giolitti 1, Tittoni, Fortis 1, Fortis 2, Sonnino e Giolitti 2) e si concluse l'8 febbraio 1909.
La XXIII legislatura del Regno d'Italia, ebbe inizio il 24 marzo 1909 (durante la quale si susseguono i governi Giolitti1, Sonnino, Luzzatti e Giolitti 2) e si concluse il 29 settembre 1913.
La XXIV legislatura del Regno d'Italia, ebbe inizio il 27 novembre 1013 (durante la quale si susseguono i governi Giolitti, Salandra 1, Salandra 2, Boselli, Orlando e Nitti)  e si concluse il 29 settembre 2019. Come previsto dalla legge elettorale del 1912 venne applicato il doppio turno con ballottaggio nei collegi uninominale, e ampliato notevolmente il numero dei votanti (dai 2.930.473 delle elezioni del 1909 a 8.443.205), includendo tutti i cittadini maschi di oltre 30 anni (compresi gli analfabeti) e parte dei cittadini tra 21 e 30 (alfabeti, oppure in possesso dei requisiti fissati dalle precedenti leggi e in regola con il servizio militare), fu la legislatura che ( come del resto le precedenti), non seppe rappresentare la maggioranza degli italiani, considerato che alla Camera la maggioranza dei deputati (liberaldemocratici, cattolici e socialisti) formava il Fronte dei neutralisti. Maggioranza che si è arresa alla mistica irredentista delle piazze e dei giornali che supportavano l'interventismo, i quali furono capaci di spostare le scelte governative nazionali, dal neutralismo giolittiano, alla repentina mutazione delle alleanze, dalla Triplice con l'Austria e la Germania, attuata nel 1882, all'Intesa con Francia, Inghilterra e Russia.
L'Italia sparerà i primi colpi di cannone, contro il vecchio alleato, alle 4,00 del 24 maggio 1915, l'obbligo di leva coinvolse operai e contadini per lo più analfabeti, ai quali venne promesso lavoro nelle fabbriche ai primi e terreni da coltivare ai secondi.

Finita vittoriosamente la I^ Guerra mondiale, avrà inizio  un'altra storia.  
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Dopo il servile tradimento di alcuni anti-italiani e la firma dell'armistizio senza condizione,  si conclude la seconda Guerra mondiale. Il 2 giugno 1946, i votanti al referendum  sceglieranno la Repubblica, dando la definitiva spallata alla Monarchia.  

Le prime elezioni politiche si tennero con il sistema di voto introdotto con il decreto legislativo luogotenenziale n. 74 del 10 marzo 1946, dopo essere stato approvato dalla Consulta Nazionale il 23 febbraio 1946.
Concepito per gestire le elezioni dell'Assemblea Costituente, il sistema fu recepito come normativa elettorale per la Camera dei  deputati con la legge n. 6 del 20 gennaio 1948, mentre per il Senato della Repubblica, il criterio dell'elezione venne stabilito con la legge n. 29 del 6 febbraio 1948 la quale, rispetto a quella per la Camera, conteneva alcuni piccoli correttivi in senso maggioritario, pur mantenendosi anch'essa in un quadro largamente proporzionale.

La I legislatura della Repubblica, inizia L'8 maggio 1948 (durante la quale si susseguono tre governi De Gasperi) e si conclude il 24 giugno 1953.  
Nel 1953 fu votata l’introduzione di un premio di maggioranza per assegnare il 65% dei seggi allo schieramento che avesse superato il 50% dei voti, definito “legge Truffa” dalle opposizioni  venne cancellato l’anno dopo.
La II legislatura della Repubblica, inizia il 25 giugno 1953 (durante la quale si susseguono i governi De Gasperi, Pella, Fanfani, Scelba, Segni e Zoli) e si conclude 11 giugno 1958.
La III legislatura della Repubblica, inizia il 12 giugno 1963 (durante la quale si susseguono i governi Fanfani, Segni, Tambroni, Fanfani e ancora Fanfani) e si conclude11 giugno 1958.
La IV legislatura della Repubblica, inizia il 16 maggio1963 (durante la quale si susseguono  i governi Leone, Moro 1, Moro 2 e Moro 3) e si conclude il 4 giugno 1968.
La V legislatura della Repubblica, inizia il 5 giugno 1968 (durante la quale si susseguono i governi Leone, Rumor 1, Rumor 2, Rumor 3, Colombo e Andreotti) e si conclude il 24 maggio1972.
La VI legislatura della Repubblica, inizia il 25 maggio1972 (durante la quale si susseguono i governi Andreotti, Rumor 1, Rumor 2, Moro 1  e Moro 2) e si conclude il 4 luglio1976.
La VII Legislatura della Repubblica, inizia il 5 luglio 1976 (durante la quale si susseguono i governi Andreotti 1, Andreotti 2 e Andreotti 3) e si conclude il 19 giugno 1979.
La VIII Legislatura della Repubblica, inizia il 20 giugno1979 (durante la quale si susseguono i governi Cossiga 1, Cossiga 2, Forlani, Spadolini 1, Spadolini 2 e Fanfani) e si conclude il 19 giugno 1979.
La IX Legislatura della Repubblica, inizia il 12 luglio1983 (durante la quale si susseguono i governi Craxi 1, Craxi 2 e Fanfani) e si conclude il 1 luglio 1987.
La X Legislatura della Repubblica, inizia il 2 luglio1987 (durante la quale si susseguono  i governi Goria, De Mita, Andreotti 1 e Andreotti 2) e si conclude il 22 aprile 1992.
La XI Legislatura della Repubblica, inizia il 23 aprile1992 (durante la quale si susseguono  i governi Amato e Ciampi) e si conclude il 14 aprile 1994.
Nel 1993, il Parlamento approvò una nuova legge elettorale abbandonando il sistema proporzionale mantenuto in vigore dal 1946 fino al 1993. Si introdusse un sistema maggioritario con correzione proporzionale sia per la Camera che per il Senato. Con questa nuova legge, rimasta in vigore dal 1993 al 2005, il 75% dei seggi veniva assegnato sulla base di collegi uninominali nei quali risultava eletto il candidato più votato, qualunque percentuale dei voti avesse ottenuto. Il restante 25% veniva assegnato ai partiti in modo proporzionale ai voti ottenuti.
La XII Legislatura della Repubblica, inizia il 15 aprile1994 (durante la quale si susseguono  i governi Berlusconi e Dini) e si conclude il 8 maggio 1994.
La XIII Legislatura della Repubblica, inizia il 9 maggio1996 (durante la quale si susseguono i governi Prodi, D'Alema 1, D'Alema 2 e Amato) e si conclude il 29 maggio 2001.
La XIV Legislatura della Repubblica, inizia il 30 maggio 2001 (durante la quale si susseguono  i governi Berlusconi 1, Berlusconi 2) e si conclude il 27 aprile 2006.
Nel 2005, il Parlamento votò una nuova legge elettorale basata su un sistema proporzionale ma con premio di maggioranza per la coalizione più votata. Il voto avveniva sulla base di liste bloccate, senza possibilità di esprimere preferenze per i candidati. L’assenza di una soglia per far scattare il premio di maggioranza e l’assenza di voto di preferenza sono stati giudicati incostituzionali nel 2013, dopo le ultime elezioni politiche.

La XV Legislatura della Repubblica, inizia il 28 aprile 2006 (durante la quale si insedierà il governo Prodi) e si conclude il 28 aprile 2008.
La XVI Legislatura della Repubblica, inizia il 29 aprile 2008 (durante la quale si susseguono  i governi Berlusconi  e Monti) e si conclude il 14 marzo 2013.
La XVII Legislatura della Repubblica, inizia il 15 marzo 2013 (durante la quale si susseguono i governi Letta, Renzi e Gentiloni) e si conclude il 22 marzo 2018.
Nel 2015, solo la Camera dei deputati approva una nuova legge elettorale, il cosiddetto Italicum, dichiarata in parte incostituzionale che nel 2017 viene sostituita da un'ulteriore legge che assegna il 25% dei seggi sulla base di collegi uninominali nei quali risultava eletto il candidato più votato, qualunque percentuale dei voti ottenuto, e il restante 75% assegnato ai partiti (che superano lo sbarramento del 3%) in modo proporzionale ai voti ottenuti.
Legge con la quale si è andati al voto il 4 marzo 2018, e che  costringe i partiti all'inciucio tra di loro o a un consistente numero di cambi di casacche.  

Dimostrando come si può constatare nel susseguirsi delle legislature (escluso il ventennio Fascista, che i traditori, oltre a denigrare, hanno inteso cancellare), nei 135 anni trascorsi sia con l'applicazione dello Statuto Albertino, in supporto della  Monarchia, che con la Costituzione Repubblica falsamente “democratica” si sono insediati 135 governi in media uno l'anno, i quali non solo non hanno svolto alcuna attività in favore del Popolo ma hanno innalzato il debito pubblico ad un livello tale da dover schiavizzare fiscalmente tutti gli italiani, i quali fin quanto sussisterà questo sistema non avranno nessuna possibilità di rinascita.
Per questo è inconcepibile che i Fascisti, nel rispetto del gioco democratico, continuano a rimuginare una diaspora che non ha ragione d'essere se no per sostenere dei dirigenti che non meritano d'essere definiti tali.

Il risultato di queste ultime elezioni politiche parla chiaro: l'unico partito (ritenuto, Fascista, dagli anti-Fascisti) che ha superato lo sbarramento   è Fratelli d'Italia, che nonostante sia stato onnipresente in tutti gli organi d'informazione ha avuto appena il  4,35% alla Camera dei deputati e il 4,26% al Senato,  ottenendo un esiguo numero di seggi in Parlamento. Non è stato cosi per i cosi detti duri e puri di Casapound,  che alla Camera hanno avuto il 0,94% e al Senato lo 0,85%. Ancor peggio è andata alla Fiamma unitasi a F.N., che insieme si sono fermati allo 0,38% alla Camera e  0,49% al Senato.

Nel continuare il nostro pressante invito a militanti ed iscritti a tutte le organizzazioni politiche che  lottano contro l'attuale sistema, ad aderire a Fratelli d'Italia unica formazione che ha  conquistato una rappresentanza parlamentare, con il preciso intendo di conquistarne la gestione, con lo scopo di lottare oltre che il sistema, liberismo e sionismo.

RICORDANDO CHE, IL FASCISMO E' TUTT'ALTRA COSA!
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