20 gennaio 2019: Elezioni suppletiva in Sardegna.

Hanno il coraggio di chiamarla “democrazia”!

Il 20 gennaio 2019, in Sardegna si è svolta l’elezion suppletiva  per eleggere un deputato, per il collegio uninominale di Cagliari, dopo le dimissioni  del pentastellato Andrea Mura, un elezione che ha assegnato la vittoria al candidato rosso, preferito dal 40,46% dei 39.101 votanti sui 251,649 aventi diritto.

Come si può rappresentare un intera comunità con appena il 6.3% di consensi dell’intero corpo elettorale. Per i potenti è tutto regolare, il sempre più massiccio astensionismo non  significa nulla anzi, dicono, è segno di una “democrazia” matura, del resto a renderlo possibile è la costituzione (antifascista) più bella del mondo.  

Questa volta,  a differenza del 4 marzo 2018, dei quattro partecipanti ha vinto un giornalista, candidato  sinistro conosciuto da una larga platea di pubblico per la sua quarantennale presenza sugli schermi della  tv privata “Videolina”, una condizione di vantaggio che lo ha portato nel Parlamento, anche grazie alle Caf e le organizzazioni dei nulla facenti, sempre in piazza.  

La corposa astensione dimostra che gli elettori ogni giorno di più si rendono conto che le false “democrazie” non saranno mai al servizio del  Popolo, e che è  necessaria una vera proposta rivoluzionaria capace di supera le barriere delle nazione e giungere ad un governo europeo forte, per contrastare seriamente la globalizzazione dei mercati e del lavoro.

Questo non si può delegare alle sempre più litigiose organizzazioni che si richiamano a l’incomprensibile sovranismo o a Casapound, movimento che in questa tornata elettorale ha candidato il 45enne allenatore di pallavolo Enrico Balletto, ottenendo un insignificante 2,81%, risultato che non giustifica il lavoro di tanti militanti i quali si potrebbero spendere in un vero progetto di  cambiamento.