Torino: il caso Andrea Joly

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Messaggio  Admin Ven 26 Lug 2024, 00:16

Torino: il caso Andrea Joly Lliber15

Joly è, come tutti gli sporca carta, un essere ripugnante non solo per aver cercato lo scoop giornalistico, ma per l’occulta intenzione
d’immortalare con il proprio smartphone quanti partecipavano ad una tranquilla serata di festeggiamenti per il sedicesimo anniversario dall’apertura del locale “Asso di Bastoni”.

Un altro modo per creare un archivio segnaletico di attivisti alternativi al globalismo liberista da asservire al governo asservito agli americani.

Questa prepotenza doveva essere fermata. Bene ha fatto chi è intervenuto per fermare Joly, nel suo intendo, scordando, purtroppo, che quando si dà inizio ad un’azione questa si deve concludere – definitivamente - senza conseguenze.

Purtroppo, la pietà non ha mai pagato.

Gli antiFascisti di destra e di sinistra, che tutti i Popoli del mondo dovrebbero combattere per liberarsi dalla cappa oppressiva sotto la quale l’hanno posti, colgono al balzo l’accadimento che lo stesso Joly, si è andato a cercare.

Allo sbraitare da inizio la direzione de La Stampa, che sul proprio sito internet scrive: << - condanna con fermezza l’aggressione di cui la scorsa notte un suo giornalista è stato vittima a Torino. Andrea Joly stava filmando una festa di Casa Pound che si svolgeva per strada, all’aperto. Alcuni militanti glielo hanno impedito. Joly è stato percosso, Un episodio gravissimo, che non solo limita la libertà di stampa, ma che pretende di restringere lo spazio pubblico, che appartiene a tutti, a luogo in cui a imporsi è solo la legge della violenza, della sopraffazione e dell’arbitrio. Per questo l’aggressione a Joly ci riguarda tutti. Quello che è successo l’altra notte ci spinge a ribadire una volta di più che gli unici valori a cui dobbiamo ispirarci sono quelli della democrazia e del rispetto ….. - >>.

In specie ci sorprende il richiamo che la direzione de La Stampa fa allo “svolgeva in strada”, “un episodio che pretende di restringere lo spazio pubblico”; c’è da chiedesi in quanti matrimoni, battesimi, o manifestazioni degli sfascia tutto – rossi – i loro sporca carta sono andati a filmare in incognito?

La falsa “democrazia” protegge questi sporca carta per garantirsi una sopravivenza incontrastata!

Questi Vili Servi si sono inventate più di un falso racconto sul caso Joly.
Il Riformista, ha intitolato: “Giornalista aggredito a Torino da militanti di CasaPound, la festa fuori il locale frequentato dall’estrema destra poi i calci al cronista”
Scrivendo: stava passando vicino a un locale di Torino, ‘Asso di Bastoni’, quando è stato aggredito da alcuni militanti di estrema destra. La disavventura è capitata ad Andrea Joly, un giornalista del quotidiano La Stampa. In quel momento era in corso una festa di CasaPound tra cori, fumogeni e torce con decine di persone, Joly – passato da quelle parti per caso – tira fuori il cellulare per riprendere qualche immagine. Poi alcune persone gli si avvicinando, gli hanno chiesto chi fosse, gli hanno intimato di consegnarli il telefonino e poi lo hanno minacciato, fino a colpirlo con dei calci mentre tentava di allontanarsi. Joly è dovuto ricorrere alle cure in ospedale mentre la Digos ha avviato gli accertamenti.
Stampa e politicanti antiFascisti usano la stessa Viltà per condannare, una legittima tutela. L’intervento più provocatorio è stato quello della Melone (la stessa che pochi giorni prima ha dovuto giustificare, Tradendo i giovani di Gioventù Nazionale per mettere a tacere l’occulta videoinchiesta di fanpage messa in atto da una merda rossa infiltratatosi in quell’ambiente), la quale senza alcuna riflessione, in una nota di Palazzo Chigi scrive. “Esprimo la mia solidarietà al giornalista Andrea Joly, rimasto vittima ieri sera di un’inaccettabile aggressione a Torino. Un atto di violenza che condanno con fermezza e per il quale mi auguro i responsabili siano individuati il più rapidamente possibile. L’attenzione del Governo è massima e ho chiesto al Ministro dell’Interno Piantedosi di essere aggiornata sugli sviluppi del caso”.

Alla Meloni si premurano ad aggiungersi:
- I. La Russa, il quale su Fb scrive: “rivolgo la solidarietà mia personale e quella del Senato della Repubblica al giornalista de La Stampa Andrea Joly, desidero sottolineare con profonda soddisfazione come tutte le forze politiche stiano prontamente condannando - com'è giusto che sia - questo gravissimo episodio. Ribadiamo con forza il nostro no ad ogni forma di violenza".
- F. Lollobrigida, scrive “La mia solidarietà al giornalista de La Stampa Lollobrigida Andrea Joly, per la violenta aggressione subita a Torino. La nostra democrazia è fondata sulla libertà di espressione e sul pluralismo di informazione e non sono tollerabili tali atti di violenza.
- L. Malan, scrive: “Le aggressioni nei confronti della stampa, di qualsiasi orientamento essa sia, vanno condannate con fermezza, a tutela di quel diritto insopprimibile tutelato dalla nostra Carta costituzionale che è la libertà di pensiero. A nome del gruppo al Senato di Fratelli d’Italia desidero esprimere solidarietà al giornalista Andrea Jolly e a tutta la redazione de La Stampa”.
- G. Sangiuliano, scrive: “La mia più sincera solidarietà al collega giornalista de La Stampa Andrea Joly e a tutta la redazione per la vile aggressione subita. Gesti di questo tipo sono contrari alla democrazia e alla convivenza civile e sono inammissibili ancor più perché colpiscono la libertà di stampa”.
- A. Tajani, che scrive su X: "Troppa violenza e intolleranza in Italia contro chi non la pensa come te. A Torino aggredito un giornalista de La Stampa da estremisti di destra, a Roma due ragazzi picchiati perché omosessuali, minacce di morte a Forza Italia. Condanniamo con fermezza ogni violenza".
- A. Cirio, presidente della Regione Piemonte ha Affermato: "Desidero esprimere piena solidarietà al giornalista Andrea Joly che conosco personalmente e di cui apprezzo il lavoro, e a tutta la redazione per l'aggressione subita. La violenza è inaccettabile e va condannata sempre e con nettezza, da qualsiasi parte provenga, mi auguro che vengano presto accertate le responsabilità ….".

Non riportiamo le scandalose dichiarazioni degli odiatori rossi, i quali a 38anni dalla sconfitta politica dell’Urss continuano a dare seguito ai presagi dei soviet, soviet che nel regolamento del 1930 escludevano gli sconfitti del 1917 dalle concessione dei diritti sociali, prevedendo nel Titolo 5 all’art, 51, che: “non hanno diritto alla pensione né indennità di disoccupazione coloro che, secondo le costituzioni delle repubbliche federali, non hanno diritto di voto per le elezioni ai soviet:
a) causa delle loro condizione sociale;
b) a causa del servizio compiuto in alcune funzioni in regime zarista e sotto i governi bianchi;
c) perché essi han fatto parte delle armate bianche o delle bande controrivoluzionarie;
d) per essere al servizio di un culto.
Sono questi gli odiatori anti-Fascisti. Per questo loro sbraitano e noi li zittiamo!
Televisioni e sporca carta hanno trasmesso e stampato foto che ritraggono un gruppo di Camerati torinesi innanzi all’ingresso del ritrovo “Asso di Bastoni” nascondendo, con la complicità dei politicanti che, ancor prima che uscissero in strada il provocatore Andrea Joly, filmava quanto accadeva all’interno. È Lui stesso che attraverso le sue versioni contrastanti giustifica le intimidazioni inascoltate:
- Ero andato a filmare una festa del circolo Asso di Bastoni, quando qualcuno non ha gradito il suo operato;
- Stavo passando davanti al locale mentre era in corso una festa. Sarebbero uscite alcune persone che, dopo avermi chiesto chi fossi, mi hanno intimato di consegnargli il telefonino, poi minacciato e colpito con dei calci mentre tentavo (filmando) di allontanarmi;.
- Mi trovavo in quel posto per un servizio su una manifestazione all'aperto (si scoprirà poi che si trattava della festa per il 16° anniversario della nascita del circolo) in cui erano utilizzati fuochi d'artificio ma a un certo punto qualcuno mi ha chiesto conto, in modo minaccioso, del mio operato. Subito dopo è partita l'aggressione di più persone.
E ancora, un primo filmato, girato direttamente dallo stesso giornalista, mostra il momento precedente, in cui lui stava riprendendo. Un uomo gli mette la mano sul cellulare e gli chiede: "Sei con noi?". Alla sua risposta di no gli chiede: "E perché stai riprendendo?". Un altro filmato girato sempre da Jolly, - che passava di lì per caso - (si fa per dire), immortala il momento in cui gli attivisti lo avvicinano, intimatogli di consegnare lo smartphone al suo rifiuto dice, danno corso ad un tentato di toglierlo, da qui i fatti denunciati da Jolly, il quale prima è andato a farsi medicare all'ospedale Molinette l’escoriazioni a gomiti e ginocchia e poi a sporgere denuncia in questura.
Questo bamboccio (le escoriazioni bambini e ragazzi li puliscono in casa senza ulteriori cure) da militante rosso ha dato corso ad una grave e voluta sceneggiata senza alcuna vergogna.

In Italia da sempre la Digos non aspetta altro che, una denuncia contro probabili Fascisti (un modo per accrescere il proprio servilismo al Falso regime democratico), individuano i presunti autori, premurandosi di denunciandoli all’autorità giudiziaria per lesioni personali collegate all'aggravante del reato commesso "per agevolare l'attività di organizzazioni, associazioni, movimenti o gruppi" che abbiano tra i loro scopi "la discriminazione o l'odio etnico, nazionale, razziale o religioso" (uno standard di accuse ben collaudate per colpire attivisti antisistema).

La versione del Circolo Asso Bastoni.

Sul suo profilo ufficiale Facebook, il circolo Asso di Bastoni fornisce la propria versione dei fatti, che siamo certi sarà confermata dall’analisi delle immagini dei filmati in possesso degli investigatori: “Nella serata di ieri, sabato 20 luglio 2024, centinaia di persone hanno partecipato alla serata dei 16 anni del circolo, in un clima di festa e senza alcun momento di tensione. Durante una foto di gruppo, è stata vista una persona fare foto e video ai presenti, tra cui anche dei minorenni con i genitori, e gli è stato chiesto chi fosse. Questa persona non si è identificata in alcun modo come cronista ma, anzi, ha spintonato dei ragazzi, creando un battibecco e litigando, alzando la tensione. Poi si è messo a correre, tra l'altro cadendo".
I vertici del circolo affermano: “che fosse un giornalista lo abbiamo appreso solo dai giornali, visto il battibecco che, ribadiamo, ha provocato il giornalista (ormai lontano dal circolo) ne è nata una scaramuccia da 20 secondi, in cui alcuni associati sono anche intervenuti per dividere e cercare di riportare la calma".
"Perché mai - comunicano dall'Asso di Bastoni - i nostri tesserati dovrebbero 'aggredire' un giornalista quando sono sempre stati invitati e ospitati, "nei tantissimi incontri organizzati negli anni, anche con giornalisti come relatori, accettando reportage di qualunque testata giornalistica".

In conclusione: quanti di coloro che ci seguono hanno saputo dell’aggressione del giornalista Alberto Dandolo il quale a maggio è stato picchiato a sangue nella sua abitazione a Milano. O delle giornalista Rai aggredite a Pontecagnano (SA) nell’ormai lontano aprile 2023? Pochissimi.

Del Provocatore Andrea Jolly, da giorni ne parlano in tutta Europa, questo perché il Fascismo da sempre è alternativo al liberalismo stando dalla parte dei Popoli, sottomettendo lobby e approfittatori.

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